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" Resta da - capire - che i libri non sono stati scritti perché mio figlio, mia figlia, i giovani, li commentino, ma perché, se ne hanno voglia, li leggano.
Il nostro sapere, i nostri studi scolastici, la nostra carriera, la nostra vita sociale sono una cosa. La nostra intimità di lettore, la nostra cultura un'altra. E buono e giusto fabbricare diplomati, laureati, docenti e tecnocrati, la società ne ha bisogno, su questo non si discute... ma quanto più essenziale aprire a tutti le pagine di tutti i libri. "
― Daniel Pennac , Comme un roman
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" ... tu sais le pauvre parle fort, c'est une de ses caractéristiques, un invariant historique et géographique, il parle fort depuis toujours et dans le monde entier, il parle d'autant plus fort qu'il est entouré de pauvres, le pauvre, et qui parlent fort eux aussi, pour se faire entendre, comprends-tu? Le pauvre a la cloison mince. Et il jure beaucoup, c'est vrai, mais sans penser à mal, rassure-toi... "
― Daniel Pennac , Chagrin d'école
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" [...] e io sfrego, con il guanto, con il sapone, ogni volta stupito dalla densità di quei piccoli corpi, come se maneggiassi energia allo stato puro, tutta l’energia di due esistenze a venire fantasticamente racchiusa in quella carne infantile così compatta, sotto quella pelle così delicata. Non saranno mai più così densi, né i lineamenti dei visi saranno mai più così netti, né così bianco il bianco dei loro occhi, né le orecchie così perfettamente disegnate, né così compatta la grana della pelle. L’uomo nasce nell’iperrealismo per dilatarsi pian piano fino a un puntinismo alquanto approssimativo per poi disperdersi in una polvere di astrattismo. "
― Daniel Pennac , Journal d'un corps
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" Bisogna leggere: è una petizione di principio per orecchie adolescenti. Per quanto brillanti siano le nostre dimostrazioni... nient'altro che una petizione di principio.
Quelli fra i nostri allievi che hanno scoperto il libro attraverso altri canali continueranno semplicemente a leggere. I più curiosi fra loro indirizzeranno le loro letture seguendo i fari delle nostre spiegazioni più luminose.
Fra coloro - che non leggono - i più accorti impareranno, come noi, a parlare intorno: eccelleranno nell'arte inflazionistica del commento (leggo dieci righe, sforno dieci pagine), nella pratica restringitiva della scheda (percorro 400 pagine, le riduco a cinque), nella caccia alla citazione intelligente (in quei compendi di cultura congelata disponibili presso qualsiasi venditore di successi scolastici), sapranno maneggiare lo scalpello dell'analisi lineare e diventeranno esperti nella sapiente navigazione fra i - brani scelti - , che conduce sicuramente al diploma di maturità, alla laurea, persino al dottorato... ma non necessariamente all'amore per il libro. "
― Daniel Pennac , Comme un roman