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" «Henry, riguardo a...»
«Lo so» mi interruppe subito Henry e all’improvviso sembrava imbarazzato. «E hai ragione. È strano che non sei mai venuta a casa mia e puoi venire solo ora che la casa è vuota e che abbiamo un posto dove dormire insieme senza essere disturbati. Per non farti sentire così... strana, vorrei invitarti a casa mia domenica prossima.» Fece un gran respiro. «Così conoscerai ufficialmente la mia famiglia. E loro conosceranno te.»
Non potei far altro che guardarlo sorpresa. All’improvviso sembrava più nervoso di me, lì in piedi con le mani nelle tasche dei jeans e lo sguardo colpevole rivolto verso di me.
«È vero che finora ho fatto di tutto perché tu non dovessi conoscerli. E sono stato abbastanza... ti ho parecchio ferita. Quella storia di B. e di mio padre, e come mi sono comportato dopo...» Fece un passo verso di me. «Ma adesso che siamo di nuovo insieme non vorrei ripetere gli stessi errori.»
Ancora un passo.
Stese le mani verso di me. «Perché sai, Liv...»
Adesso mi stava davanti. Mi guardava così concentrato, come fossi un indovinello che doveva risolvere e notai che qualcosa dentro di me era andato fuori tempo. Probabilmente il mio cuore. «Perché sai, Liv, io non voglio perderti un’altra volta.» "

Kerstin Gier , Das dritte Buch der Träume (Silber, #3)


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Kerstin Gier quote : «Henry, riguardo a...»<br />«Lo so» mi interruppe subito Henry e all’improvviso sembrava imbarazzato. «E hai ragione. È strano che non sei mai venuta a casa mia e puoi venire solo ora che la casa è vuota e che abbiamo un posto dove dormire insieme senza essere disturbati. Per non farti sentire così... strana, vorrei invitarti a casa mia domenica prossima.» Fece un gran respiro. «Così conoscerai ufficialmente la mia famiglia. E loro conosceranno te.»<br />Non potei far altro che guardarlo sorpresa. All’improvviso sembrava più nervoso di me, lì in piedi con le mani nelle tasche dei jeans e lo sguardo colpevole rivolto verso di me.<br />«È vero che finora ho fatto di tutto perché tu non dovessi conoscerli. E sono stato abbastanza... ti ho parecchio ferita. Quella storia di B. e di mio padre, e come mi sono comportato dopo...» Fece un passo verso di me. «Ma adesso che siamo di nuovo insieme non vorrei ripetere gli stessi errori.»<br />Ancora un passo.<br />Stese le mani verso di me. «Perché sai, Liv...»<br />Adesso mi stava davanti. Mi guardava così concentrato, come fossi un indovinello che doveva risolvere e notai che qualcosa dentro di me era andato fuori tempo. Probabilmente il mio cuore. «Perché sai, Liv, io non voglio perderti un’altra volta.»