" «Ti amo» disse Henry
all'improvviso, stringendomi a sé.
Dimenticai all'istante Charles. Henry non pronunciava spesso quelle due
magiche parole. Nelle otto settimane
e mezzo passate le aveva dette per la
precisione tre volte e, tutte le volte
che lo faceva, per qualche motivo mi
sentivo a disagio. L'unica risposta
adeguata e valida per tale
affermazione era sicuramente «ti
amo anch'io», ma per qualche
motivo non mi era mai riuscito di
pronunciarla. Non perché non lo
amassi, al contrario, semplicemente
perché «Ti amo anch'io» non aveva
nemmeno lontanamente lo stesso
peso di un «Ti amo» detto di slancio.
«Anche se non riesco a
trasformarmi in un razzo spaziale oa diventare invisibile?» risposi.
Henry annuì. «Imparerai a farlo.
Hai un talento straordinario. Sotto
ogni aspetto.» Poi si sporse verso di
me e cominciò a baciarmi. E così il
sogno diventò proprio bello. "
― Kerstin Gier , Das zweite Buch der Träume (Silber, #2)