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" Di notte, quando non si dorme, le preoccupazioni si moltiplicano, crescono, si amplificano; man mano che le ore passano l'indomani si oscura, il peggio raggiunge l'evidenza, più nulla sembra possibile e superabile, più niente sembra tranquillo. L'insonnia è il volto oscuro dell'immaginazione. Conosco queste ore nere e segrete. Al mattino ti svegli intorpidita, gli scenari catastrofici sono diventati stravaganti, la giornata ne cancellerà il ricordo, ti alzi, ti lavi e ti dici che te la caverai. Qualche volta, però, la notte mette le carte in tavola, qualche volte la notte rivela la sola verità: il tempo passa e le cose non saranno più come prima. "
― Delphine de Vigan , No and Me
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" Nei romanzi ci sono dei capitoli per distinguere i momenti, per mostrare che il tempo passa e la situazione si evolve, qualche volta ci sono anche delle parti con titoli carichi di promesse, "L'incontro", "La speranza", "La caduta", come nei quadri. Ma nella vita non c'è niente, né titoli né cartelli né segnali, niente che indichi attenzione pericolo, smottamenti frequenti o delusione imminente. Nella vita siamo soli con i nostri vestiti, peggio per noi se sono strappati. "
― Delphine de Vigan , No and Me
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" Credevo che si potesse frenare il corso delle cose, sfuggire al programma. Credevo che la vita potesse essere diversa. Credevo che aiutare qualcuno significasse condividere tutto, anche quello che non si può capire, anche l'inconfessabile. [...] La verità è che le cose sono come sono. La realtà ha sempre l'ultima parola. [...] non dobbiamo sognare. Non dobbiamo sperare di cambiare il mondo perché il mondo è molto più forte di noi.
[...] Mi sfugge l'equazione del mondo, la differenza tra sogno e realtà, non capisco perché le cose vacillino, crollino, spariscano, perché la vita non mantiene le promesse. [...] Andiamo contro il corso delle cose. Siamo legati al medesimo giuramento. Un giuramento silenzioso. E' ben più importante. Il resto non conta. Il resto non deve contare. [...] Il problema, con le ipotesi, è che ti lasci andare si moltiplicano alla velocità del suono.
[...] Prima, credevo che le cose avessero una ragione d'essere, un senso nascosto. Prima, credevo che da questo senso dipendesse l'organizzazione del mondo. Ma è illusorio pensare che ci siano ragioni buone o cattive, e in questo senso la grammatica è una menzogna perché ci fa credere che le proposizioni si combinino fra loro secondo una logica che lo studio rivela, una menzogna protratta nei secoli, perché adesso so che la vita è solo una successione di tregue e squilibri, il cui ordine non obbedisce ad alcuna necessità. "
― Delphine de Vigan , No and Me
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" I don’t want my world to be subset A such that it doesn’t intersect with any others (B, C or D), a watertight shape drawn on a slate, whole but empty. I’d rather be elsewhere, following a line that leads to places where worlds communicate with each other, overlap, where the edges are permeable, where life follows a path without breaks, where things don’t come to an end brutally for no reason, where important events come with instructions (level of risk, mains or batteries, expected duration) and the necessary equipment (airbags, GPS, ABS). "
― Delphine de Vigan , No and Me
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" Prima di incontrare No, credevo che la violenza fosse nella urla, nelle botte, nella guerra e nel sangue. Adesso so che la violenza è anche nel silenzio, e qualche volta è invisibile a occhio nudo. La violenza è il tempo che risana le ferite, la sequenza irriducibile dei giorni, l'impossibile ritorno indietro. La violenza è quello che ci sfugge, che tace, che non si manifesta, la violenza è ciò che non ha spiegazione, che resterà opaco per sempre.
[...] D'improvviso mi è sembrato così semplice, uscire dal proprio sottoinsieme, seguire la tangente chiudendo gli occhi e camminando sopra un filo, come un funambolo, uscire dalla propria vita. Mi è sembrato così facile. E vertiginoso. "
― Delphine de Vigan , No and Me
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" Da quando sono nata, mi sono sempre sentita al di fuori, dovunque fossi, fuori dall'immagine, dalla conversazione, sfasata, come se fossi la sola a sentire rumori o parole che gli altri non percepiscono, e sopra alle parole che invece sembrano sentire, come se fossi fuori dalla cornice, dall'altra parte di una vetrata immensa e invisibile. "
― Delphine de Vigan , No and Me