Home > Work > La ragazza di Bube
1 " Mentre lo interrogavano, Bube appariva rassegnato al suo destino. Lei non poteva vedere che faccia avesse, perché voltava le spalle al pubblico; e nemmeno udiva le parole, perché parlava piano, tanto che gli avvocati e i giornalisti si erano dovuti alzare dai tavoli per sentirlo. Di tanto in tanto il presidente lo interrompeva e dettava al cancelliere quello che doveva mettere a verbale. Povero Bube. Non aveva più la baldanza di un tempo. Era un poveretto rassegnato alla sua sorte. E Mara, fissando la sua schiena curva, si sentiva venire le lacrime agli occhi. Poi guardava le facce dei giudici, una dopo l'altra: avrebbero avuto un po' di pietà?Non si trattava che di questo: di un po' di pietà.«Signori giudici, non vi chiediamo altro che un po' di pietà per questo giovane sfortunato». Ecco: era così che avrebbero dovuto parlare gli avvocati. "
― Carlo Cassola , La ragazza di Bube