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" È sempre così?” chiese.
“Che vuoi dire?”
“Non è la prima volta per te.” Odiava quella nota di vulnerabilità che sentiva nella sua voce perché lo lasciava allo scoperto, incerto su cosa dovesse provare in quel momento, senza sapere come due persone potessero essere tanto vicine senza rompersi in mille pezzi. “Ci si sente sempre così… spaventati?”
“Oh,” rispose Uncino. “Sì.” L’abbracciò di nuovo. “Non senti come batte il mio cuore? Pensavo che facesse una gran confusione.”
Peter toccò con la punta delle dita il punto che pulsava nella gola d’Uncino: batteva forte quanto il suo. Rise dolcemente. Facendo attenzione, adesso, riusciva a percepire la tensione nei punti in cui il corpo d’Uncino incontrava il suo ed era una tensione fragile ed erotica.
Sentendosi in colpa, si rese conto d’aver permesso a Uncino di concentrarsi interamente su di lui e che le sensazioni che aveva provato erano state così forti da non avergli lasciato quasi il tempo di ricambiare le sue attenzioni. Forse non ne sapeva molto, ma di una cosa era certo: quei gesti avrebbero dovuto essere corrisposti. Cercando d’ignorare la sua incertezza, fece scorrere le dita lungo il torace e l’addome di Uncino fino a…
Uncino gli prese la mano. “Non ce n’è bisogno,” disse. Spostò gentilmente la mano di Peter.
“Ma… non è giusto.”
“Perché no?”
“Perché io non… Tu non…”
“Sono perfettamente soddisfatto,” disse Uncino. “Da quando sei tornato sull’isola non ho desiderato altro che poterti mettere le mani addosso. Davvero.”
Peter si leccò le labbra. “Ma se io volessi toccarti?”
“Be’…” Uncino aveva l’aria di non aver neanche pensato alla possibilità che il desiderio di Peter fosse forte quanto il suo. Tremò e gli lasciò andare la mano prima di sfiorargli di nuovo una guancia. “Allora non ti direi mai di no. "

Austin Chant , Peter Darling


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Austin Chant quote : È sempre così?” chiese.<br />“Che vuoi dire?”<br />“Non è la prima volta per te.” Odiava quella nota di vulnerabilità che sentiva nella sua voce perché lo lasciava allo scoperto, incerto su cosa dovesse provare in quel momento, senza sapere come due persone potessero essere tanto vicine senza rompersi in mille pezzi. “Ci si sente sempre così… spaventati?”<br />“Oh,” rispose Uncino. “Sì.” L’abbracciò di nuovo. “Non senti come batte il mio cuore? Pensavo che facesse una gran confusione.”<br />Peter toccò con la punta delle dita il punto che pulsava nella gola d’Uncino: batteva forte quanto il suo. Rise dolcemente. Facendo attenzione, adesso, riusciva a percepire la tensione nei punti in cui il corpo d’Uncino incontrava il suo ed era una tensione fragile ed erotica.<br />Sentendosi in colpa, si rese conto d’aver permesso a Uncino di concentrarsi interamente su di lui e che le sensazioni che aveva provato erano state così forti da non avergli lasciato quasi il tempo di ricambiare le sue attenzioni. Forse non ne sapeva molto, ma di una cosa era certo: quei gesti avrebbero dovuto essere corrisposti. Cercando d’ignorare la sua incertezza, fece scorrere le dita lungo il torace e l’addome di Uncino fino a…<br />Uncino gli prese la mano. “Non ce n’è bisogno,” disse. Spostò gentilmente la mano di Peter.<br />“Ma… non è giusto.”<br />“Perché no?”<br />“Perché io non… Tu non…”<br />“Sono perfettamente soddisfatto,” disse Uncino. “Da quando sei tornato sull’isola non ho desiderato altro che poterti mettere le mani addosso. Davvero.”<br />Peter si leccò le labbra. “Ma se io volessi toccarti?”<br />“Be’…” Uncino aveva l’aria di non aver neanche pensato alla possibilità che il desiderio di Peter fosse forte quanto il suo. Tremò e gli lasciò andare la mano prima di sfiorargli di nuovo una guancia. “Allora non ti direi mai di no.