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Laird Barron QUOTES

82 " La rauca risata di Bronson Ford fu, in tutta risposta, fragorosa. Una sezione di buio s’increspò di fiamma pallida, e moltitudini di stelle presero a ruotare come attraverso un vetro deformato. Costellazioni aliene tremolarono a contorcersi mentre una macchia nera vi si espandeva attraverso; fra loro c’era il sole come una rossa brace consumata, il sistema solare e i suoi pianeti in decomposizione, e Terra…
La Terra era ammantata in una velenosa foschia cremisi. Gli oceani ormai zuppa stagnante. Giungle in suppurazione ocra e marroni a ricoprire un emisfero; sterili deserti vulcanici a dominare l’altro. La maggior parte delle città erano sepolte in sabbie mobili, o sotto una vegetazione marcescente, o sprofondate in pozzi nella terra. Strutture ancora intatte ricoperte di fogliame, incrostate in ambrate glaciazioni, contorte in spuntoni di torri senza più somiglianza con le loro sembianze originali.
Primati si radunavano in queste marginalmente abitabili regioni, ma, mentre la lente di Bronson Ford si avvicinava a ingrandire la scena, apparve chiaro che quei miserabili erano deformati e fuori sesto esattamente come i grattacieli. Le loro masse si accalcavano verso uno ziqqurat grande quanto l’Empire State Building. La possente struttura era stata edificata con la carne e le ossa di innumerevoli cadaveri senzienti. Un nero e sgocciolante tunnel sull’Altrove si apriva nel suo centro. A grumi, e quindi a mandrie, le figure in arrivo si elevarono nell’aria e vennero risucchiate verso l’iride in chiusura. Strillavano come strillano le mosche. "

Laird Barron , The Croning