Home > Work > L'amata perduta
1 " Quanti milioni di esiliati, scacciati e profughi c'erano stati nei millenni della storia umana? E la caratteristica principale della loro tragedia non era forse il permanente legame con la comunità dalla quale erano stati o si erano strappati?Questa comunità era come un'amata perduta. Dolore, rabbia, gelosia, melanconia, disperazione, ansia di lottare, sete di dimostrare la propria insostituibilità, perfino un bisogno di vendetta che giunge all'annientamento si susseguono nel rapporto con l'amata perduta, con la quale, nell'esilio, si convive in maniera più intima, più appassionata e più incessante che mai. E il sentimento più profondo di tutti è la nostalgia, la divorante nostalgia del ritrovamento e della riconquista. "
― Johannes Urzidil , L'amata perduta
2 " Più tardi cominciò il tempo dei turbamenti, delle fughe e dei crolli, del sospetto e del tradimento, ma anche delle profonde testimonianze di fedeltà. Raramente si ebbe una più chiara dimostrazione di come la causa di tutte le afflizioni dell'esistenza, pubbliche o private che siano, risieda nel fatto che soltanto in casi eccezionali noi facciamo davvero, diciamo e addirittura pensiamo ciò che vorremmo fare, dire o pensare. Il male si univa alla stupidità, ovvero ai più, e perciò il bene, pur alleandosi con l'intelligenza, si trovò in una posizione difficile, quasi insostenibile. Le nature deboli si rifugiarono in opinioni prefabbricate. Tenevano il campo effimeri profittatori di effimere istituzioni di ogni colore. E quei pochi che si opposero si appoggiarono spesso a qualcosa che non era poi così diverso d ciò contro cui avevano protestato. A coloro ai quali la fuga in altri mondi non si addiceva, oppure era impossibile, rifugiarsi nella solitudine sembrò l'ultima possibilità di salvezza. "
3 " «Devo andare a casa» disse il forestiero. E intanto il suo volto sorrideva. In un paese straniero, in un villaggio straniero, in una casa estranea, in una camera con mobili estranei. Vi collochiamo un paio di oggetti nostri. E questa è ora la nostra «casa», ogni giorno lo diventa di più, per mezzo dei pensieri e dei sentimenti che in essa viviamo e di cui la stanza si riempie. I pensieri si collegano con la stanza, con i suoi oggetti, con la pittura delle sue pareti, che al mattino, dopo il risveglio, ci avvezziamo a seguire con lo sguardo. Ora questa stanza è chiaramente delimitata dal resto del mondo. E' un posto di cui siamo responsabili, la difendiamo e ne vantiamo i pregi in confronto agli evidenti svantaggi di tutto il resto. "