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Life and Fate QUOTES

106 " «Il bene non è nella natura, non è nelle prediche di apostoli e profeti né nelle teorie di grandi sociologi o capi di Stato, né nell’etica dei filosofi... La gente comune ha nel cuore l’amore per gli esseri viventi, ama la vita e ne ha cura in modo naturale e spontaneo, è felice del calore della propria casa dopo una giornata di lavoro e non accende roghi e falò sulle piazze. «E dunque oltre al bene grande e minaccioso esiste la bontà di tutti i giorni. La bontà della vecchia che porta un pezzo di pane a un prigioniero, la bontà del soldato che fa bere dalla sua borraccia un nemico ferito, la bontà della gioventù che ha pietà della vecchiaia, la bontà del contadino che nasconde un vecchio ebreo nel fienile. La bontà delle guardie che, a rischio della propria libertà, fanno avere a mogli e madri – non ai loro sodali, questo no – le lettere dei prigionieri. «È la bontà dell’uomo per l’altro uomo, una bontà senza testimoni, piccola, senza grandi teorie. La bontà illogica, potremmo chiamarla. La bontà degli uomini al di là del bene religioso e sociale. «A ben pensarci, però, ci si accorge che la bontà illogica, fortuita e del singolo uomo, è eterna. Che si estende a tutto quanto è vivo, a un topo o al ramo che un passante si ferma a sistemare perché possa attecchire meglio al tronco. «In quest’epoca tremenda, un’epoca di follie commesse nel nome della gloria di Stati e nazioni o del bene universale, e in cui gli uomini non sembrano più uomini ma fremono come rami d’albero e sono come la pietra che frana e trascina con sé le altre pietre riempiendo fosse e burroni, in quest’epoca di terrore e di follia insensata, la bontà spicciola, granello radioattivo sbriciolato nella vita, non è scomparsa. "

Vasily Grossman , Life and Fate

119 " In due millenni si sono mai visti casi in cui siano stati la libertà e l’amore per l’uomo a impiegare l’antisemitismo quale strumento della propria battaglia? A me non risulta. L’antisemitismo del quotidiano è un antisemitismo non cruento. È la prova che al mondo esistono idioti, invidiosi e falliti. Nei paesi democratici può insorgere un antisemitismo di natura sociale, che si manifesta negli organi di stampa appartenenti a gruppi reazionari, nell’operato di quegli stessi gruppi (per esempio nel boicottaggio della manodopera o delle mercanzie ebraiche) e in un sistema religioso o ideologico reazionario. Nei paesi totalitari, dove la società civile non esiste, può svilupparsi solo un antisemitismo di Stato. L’antisemitismo di Stato è la prova che lo Stato si serve di idioti, reazionari e falliti, che sfrutta l’ignoranza dei superstiziosi e il rancore di chi ha fame. Al suo primo stadio un tale antisemitismo è discriminatorio: lo Stato permette agli ebrei di vivere solo in determinati luoghi e di svolgere determinate professioni, vieta loro di occupare posizioni di rilievo, di frequentare le università, di ottenere titoli accademici e via dicendo. Dopo di che passa allo sterminio. In epoche in cui le forze reazionarie di tutto il mondo si scontrano – a loro fatale detrimento – con le forze della libertà, l’antisemitismo si fa ideologia di Stato e di partito. Così è successo nel XX secolo, l’èra del nazismo. "

Vasily Grossman , Life and Fate