Home > Work > I quattro Protetti (La guerra degli Dei, #1)
1 " «Ci sono cose, Calen, che non cambieranno mai. Duemila anni non possono cancellare ciò che avvenne. E io so che ciò che cerco è in quella stanza. E che quella stanza esiste ancora.» "
― Chiara Cilli , I quattro Protetti (La guerra degli Dei, #1)
2 " Mikael sollevò un angolo della bocca. «Che la guerra inizi» sentenziò con fare solenne. "
3 " Falas mi lasciò il polso e stese le braccia ai lati del mio viso per impedirmi di sgattaiolare via. Il suo sguardo, severo e straziato da qualcosa che non capivo, mi catturò con prepotenza, ottenendo la mia piena attenzione. «Non farlo, Cal. Non…» Tremò, come se stesse per perdere il controllo. «Promettimi che non mi mentirai più.» "
4 " Falas scoppiò a ridere, mentre Dikran disse: «E come dovrei farlo? Non ho letto il manuale dell'apprendista stregone.» "
5 " Mi lasciai abbracciare, coccolare e bisbigliare parole dolci, versando lacrime a cui non riuscivo a dare un significato. «Perché? Perché si è comportato così? Perché non riesco a capirlo? Perché è così difficile stargli accanto? Perché il nostro rapporto non è come quello che c'è tra me, te e Naur? Perché è così diverso?» "
6 " Falas mi inchiodò con lo sguardo, poi con le braccia. «Ti ho guardata, Cal. Me ne accorgerei se avessi cambiato qualcosa, e non l'hai fatto.» "
7 " «Scommetto che ti ha eccitata più questo che tutti i morsi che ti ha dato lui ieri notte» sibilò sottovoce, muovendo la bocca sul mio orecchio. "
8 " «Ho trovato la Jia, Maestà» rivelai tutto d'un fiato. "
9 " Sua Maestà si incupì. «La magia è il Male. E il Male non deve essere liberato. La vostra missione è trovare le Arma Magĭca, riunirle e distruggerle per salvare il mondo in cui viviamo.» "
10 " La Regina Akane cercò il mio sguardo, e la mia repulsione aumentò quando mi prese il mento con due dita per rimirarmi. «Lasci che guardi i suoi occhi, agente Calen. Sono così belli e di un colore così raro, che sarebbe crudele, da parte sua, non farmeli vedere» miagolò. "
11 " Fremetti quando mi lasciò le mani. «Sì.» Strinsi le dita sui bicipiti, irrigidendomi. «Non mi piace salutare le persone, quando vado via.» In effetti, non mi era mai capitato di doverlo fare. «Aidan, ho svolto e continuerò a svolgere una missione dopo l'altra. Ho fatto e farò cose che tu non puoi comprendere.» Boccheggiai, incapace di tenere ancora gli occhi fissi nei suoi. «Sono un soldato. Tu sei un Principe.» "
12 " «Pronta a immergerti in un mondo di donne spudorate e macchine veloci?» esordì Naur. "
13 " Lui annuì, e quasi ci fermammo, ballando sul posto. «Immagina.»Il tono di voce che aveva usato, quasi un sussurro, mi fece tremare le ginocchia. «Cosa?» domandai, vulnerabile e ingenua e stupidamente cotta di quel ragazzino.«Io e te» rispose Aidan. "
14 " Mikael spostò lo sguardo su di noi. «Perché noi sappiamo chi siete.» "
15 " La Regina Akane si posò un'unghia nera sulle labbra senza rossetto, ammirandomi attraverso le strato-sferiche ciglia ricurve e il trucco nero sfumato. «È pronta a tornare alla luce, agente?» "
16 " Rise, tenendosi la mia mano premuta sul cuore. Tornò a essere il ragazzo tenebroso in un istante, deglutendo a vuoto. «Ho avuto paura, Cal. Ieri notte ho davvero avuto paura» mi confessò. "
17 " Infine gli occhi di Falas si spostarono su di me, fiammeggianti di rabbia. «Tocca a te. O giochi o te ne vai.» "
18 " «Lasciala» ordinò a Naur, che mi teneva ancora per il polso. Mi venne ancora più vicino, sentii i rigonfiamenti della sua divisa sfiorarmi l'addome e le cosce. «Non mi piace quando le puledre selvagge vengono imbrigliate da qualcun altro.» Attese che Naur ubbidisse, poi sondò i miei occhi. «Voglio farlo di persona» mi sussurrò. «Sul ring. Adesso.» "
19 " «Oh, ti prego!» strillai a Falas, dandogli uno spintone. «Sei così geloso e incazzato che non crederei alla frase 'Sono preoccupato' neanche se ci aggiungessi 'Perché sono innamorato di te'.»Lui mi sbatté contro la parete. I suoi occhi si rifletterono nei miei, e mi sentii così vulnerabile e persa che la sola cosa che pensai fu abbracciarlo e stringerlo a me. Non sapevo se anche lui avvertiva quell'energia sprigionata dai nostri corpi, ma il suo respiro infuriato bastava a trasmettermi la potenza delle sue emozioni.«Vaffanculo, Cal» sibilò. Si staccò da me e uscì dal mio appartamento, sbattendo la porta. "
20 " La sua mano scivolò sul mio addome, mentre con l'altra mi spostava i capelli per posarmi le labbra dietro l'orecchio. Tremai al contatto del suo fiato caldo sulla mia pelle, fremevo mentre le sue dita si insidiavano tra i bottoncini della mia camicetta semitrasparente e mi sfioravano.«Scusami, Cal.» "