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" La sera dell’incarico misterioso, sfumature rosso lampone colorarono il
tramonto e, anche se Pyro aveva continuato a scherzare sul nuovo ruolo che
aveva lui nel gruppo, l’umore generale era rimasto cupo tutto il giorno. Anche
Drake, che aveva concordato che lui dovesse gettarsi nella mischia, sembrava
teso in maniera insolita, quindi Clover aveva deciso di alleggerire
l’atmosfera.
Eppure, seduto accanto a Tank sui sedili anteriori del loro furgoncino,
cominciò ad agitarsi. Sebbene avesse imparato a sparare contro una sagoma, non
gli era mai piaciuto uccidere o fare del male agli altri. Tuttavia, la pistola al
suo fianco significava che era in grado di farlo. Aveva il potere e quello
cambiò il modo in cui guardò il mondo che lo circondava. Se era abbastanza
veloce e in grado di schivare i colpi, con un’arma a distanza poteva
sconfiggere persone molto più grosse di lui. Sarebbe andata bene. Era il suo
primo lavoro, quindi i ragazzi gli avrebbero guardato le spalle
Diede un bacio a Tank su una guancia nel tentativo di placare la tensione
nata tra di loro dopo la lotta di qualche giorno prima. L’atteggiamento di Tank
esprimeva quanto ci tenesse ma, anche se Clover sapeva che il suo uomo lo faceva
per il suo bene, aveva bisogno di fargli capire che non poteva restare per
sempre in una bolla come un ragazzo premio. Sebbene amasse la protezione del
suo Paparino, era un uomo in grado di prendere delle decisioni importanti. Non
poteva restare per sempre ai margini della loro piccola famiglia. Era meglio
per tutti che Tank lo capisse al più presto "
― K.A. Merikan , Their Obsession (Four Mercenaries #2)
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" «Credono che mi occupi di vigilanza
privata. Suppongo che in parte sia vero. Perché, vuoi conoscerli?»
Clover sentì il cuore fermarsi e si aggrappò a Tank. «Se non ti mettesse
così a disagio, mi piacerebbe incontrarli, un giorno. Sai che non ho una
famiglia, a parte voi. Inoltre, è fantastico essere il tuo ragazzo. Il
tuo uomo. Mi spalleggi sempre. Anche quando mi comporto da stupido. Lo
apprezzo, Paparino.» Piegò la testa per baciarlo sulle labbra, incoraggiato
dalle mani enormi sul sedere. Innamorarsi di Tank era stato così facile che non
aveva potuto evitarlo.
Tank ansimò contro le sue labbra. «Siamo possessivi, non è vero, ragazzo?»
Clover sorrise. «Soltanto un po’. Sono sempre combattuto tra il mettere
alla prova la tua pazienza ed essere il ragazzo ubbidiente che desideri.» Era
senza dubbio arrendevole quando si trovava sotto Tank, quindi
doveva
importare qualcosa.
«Mi tieni sulle spine. Credo che ti renda ancora più sporcaccione,» rispose
Tank, stringendogli di più il sedere, anche se sollevò la testa per
approfondire il bacio, stuzzicandogli le labbra con la lingua. Percepì ancora
un accenno del sapore di menta della gomma da masticare di prima "
― K.A. Merikan , Their Obsession (Four Mercenaries #2)
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" «Clo, non posso permettere che Tank ti porti via. Prima devi sposare me.
Ti prego. Drake ti accompagnerà all’altare.»
Clover lo fissò troppo a lungo, cosa che gli fece capire che gli avesse
creduto, anche se soltanto per un minuto. Alla fine, gli schiaffeggiò una mano
e un luccichio comparve nei suoi occhi blu, indicando che avesse capito tutto. «Stronzo!»
Pyro ridacchiò e gli baciò la parte frontale dei pantaloni prima che il
coro di uccelli schiamazzasse. «Ti è piaciuto. Ammettilo.»
Clover arricciò le labbra, ma cominciarono subito a fremere. «Sì, okay, forse
era proprio quello di cui avevo bisogno.»
«È una donna spaventosa.»
Il ragazzo si mise le mani tra i capelli. «Mi sta facendo impazzire. Mi sento
su un campo minato.»
Lui scoppiò a ridere e aprì la credenza per prendere dei bicchieri. «Già.
Le famiglie… causano soltanto problemi.»
«È solo che… non voglio mettere in imbarazzo Tank, capisci? Lei è
importante per lui» "
― K.A. Merikan , Their Obsession (Four Mercenaries #2)
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" «Sei irrequieto. È la riunione di famiglia che ti innervosisce? So che
non ti piacciono.» Nemmeno il bacio delicato sull’orecchio riuscì a diminuire
il suo nervosismo.
«Mi è passata, e poi ormai sono un orfano,» rispose, anche se strinse il
braccio sul suo petto. Boar aveva un buon odore quella sera. Come una coperta
morbida con cui voleva avvolgersi
Nemmeno a me piace pensare alla famiglia che ho perso, ma ci possiamo
sostenere a vicenda, anche questa è una famiglia, no? Anche se strana,
criminale e incestuosa.»
Appoggiò la fronte sulla spalla di Boar e lo abbracciò. «Sei folle. Posso
essere così soltanto con te. Forse è questo che ti rende la mia famiglia, se
insisti che debba averne una.»
«Certo che ne hai bisogno.» Boar intrecciò le dita con le sue e, in quel
giardino, sotto le stelle, in quella casa tranquilla, Pyro lasciò libere le sue
fantasie. Immaginò loro due a ottant’anni, a bere cocktail tutto il giorno, al
casinò e, diamine, forse anche con un pavone bianco, perché no, cazzo?
«Ti amo. Solamente tu puoi vedere questa parte di me,» mormorò Pyro,
nascondendo il viso nell’incavo del collo di Boar. Era l’unico che non rideva
mai di lui o si approfittava della sua debolezza. Inoltre, era quello di cui
aveva bisogno. Funzionava alla grande "
― K.A. Merikan , Their Obsession (Four Mercenaries #2)
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" Si asciugò le lacrime, frustrato. Era da parecchio che sognava di provare
l’emozione avvolgente di sentirsi dire per la prima volta “ti amo”. Tuttavia,
un senso di amarezza lo travolse e gli impedì di godersi quel momento. Non era
nemmeno un senso di delusione, come quella data dal cioccolato amaro al cento
percento che sapeva di gesso. No, era come quello all’ottantacinque, quasi
godurioso ma senza dare soddisfazione.
Comunque, si avvicinò al suo bagaglio e si vestì senza aggiungere altro,
consapevole della presenza di Tank alle sue spalle. Non sapeva che cosa provare
o quanto sarebbe durato il suo pessimo umore, ma almeno era riuscito ad averla
vinta. Amava Tank con tutto il cuore, ma se il suo uomo non riusciva a vederlo
come un suo pari nelle questioni importanti, allora la loro relazione non
avrebbe mai funzionato "
― K.A. Merikan , Their Obsession (Four Mercenaries #2)
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" . «Preferisci questo
all’essere legato?»
Clover lo fissò con sguardo affettuoso. «Mi piacciono parecchie cose. Mi
piace cambiare. Amo quando mi leghi. Mi sento così… leggero e senza
pensieri. Scacci il passato e il presente, e mi lasci vivere in quel
momento. Sei sexy quando hai il controllo della situazione, ma mi piaci anche
così e a volte immagino che mi scopi in questo modo. Con violenza mentre ti
tocco, porto le mani tra i tuoi capelli, contro la tua pelle.»
Drake deglutì rumorosamente e incrociò lo sguardo di Clover, nonostante
la mano invisibile che cercava di tenerlo lontano dalla superficie, dove la
luce del ragazzo non poteva avvolgerlo con il suo calore. «Mi… mi spaventa.»
«Va tutto bene. Mi piaci sempre. Anche se non ti va, non è un problema. Comunque,
non mentirò, mi hai eccitato parecchio.» Clover inarcò i fianchi sotto di lui,
spingendo l’uccello contro il suo inguine.
Drake quasi si strozzò, ma tenne a bada quella sensazione di disagio e
gli strinse il volto, tenendolo fermo per un bacio che gli fece vedere i fuochi
d’artificio. Desiderava realizzare i sogni di Clover, dargli tutto ciò che
meritava. «Sai che sono sempre arrapato per te. Voglio divorarti.»
Clover allargò le gambe, permettendogli di mettersi comodo. «Sarò tuo
ogni volta che vorrai.»
«Anch’io. Sono tuo, intendo,» disse Drake, ammirando
il viso di Clover
circondato da quell’aureola di capelli candidi. Nonostante la pelle bollente,
sentì delle fitte gelide come aghi di ghiaccio, che lo assalirono in segno di
avvertimento. Lo stomaco e i muscoli si irrigidirono, il corpo si preparò a scappare,
ma sapeva anche che Clover non gli avrebbe mai fatto del male. Poteva fidarsi
di lui "
― K.A. Merikan , Their Obsession (Four Mercenaries #2)
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" «Quello è il mio segnale? Lo vuoi adesso?» chiese, agitando i fianchi
alla ricerca di piacere quando il suo uccello si irrigidì nei jeans.
Clover andò incontro alle sue spinte, gemendo. «Non lo voglio. Ne ho bisogno.»
Lo stesso valeva per Drake. Aveva bisogno di aprirsi a Clover. Era
rimasto dentro un guscio per troppo tempo e non era più certo che servisse a
qualcosa, ma Clover lo spronava a uscirne. Spinto dal desiderio di vedere il
corpo di porcellana del suo ragazzo più nel dettaglio, gli sollevò la maglietta
che indossava.
Clover ansimò, anche se ansioso di sbarazzarsi di quell’ostacolo per
rivelare il petto candido e i capezzoli che Drake amava stuzzicare. Esplorò
ogni centimetro del suo corpo delicato. Tuttavia, nonostante il suo amore per
il bondage, forse non era necessario per fare di Clover un amante sottomesso
e disponibile.
Forse non ogni volta. Magari ogni tanto, quando non era in vena di trascorrere
una lunga notte di sesso, potevano solo scopare, dimenticando la paura che lo
attanagliava?
Forse poteva lasciare che Clover lo toccasse quando si trovava nel
momento di massima vulnerabilità e smetterla di guardarsi alle spalle?
Lo afferrò per i polsi e glieli bloccò sopra la sua testa, spingendo le
labbra contro l’arteria pulsante sotto la pelle perfetta. «Ne abbiamo bisogno
entrambi, allora.»
Clover ansimò, e Drake sentì il cuore del suo ragazzo martellargli contro
il petto. Com’era possibile che si fossero trovati? Scacciò subito quel
pensiero perché conduceva alla conclusione amara che fosse dipeso tutto da
Tank. In parecchie occasioni, prima che si mettessero insieme, Tank aveva
provato a convincerlo a dare un’occasione a Clover. Aveva ragione. Tuttavia,
non significava che ce l’avesse sempre su tutto. "
― K.A. Merikan , Their Obsession (Four Mercenaries #2)
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" Drake si morse il labbro quando sentì il buco rilassarsi attorno alle due
dita, anche se rimase teso in maniera deliziosa. L’uccello di Clover era rosa
scuro, e le palle rasate, sopra il punto in cui i loro corpi erano uniti,
sembravano squisite. Tuttavia, non appena Drake sollevò lo sguardo oltre il petto
che era diventato paonazzo, portandolo sul viso di Clover, incrociò due pozze
azzurre che lo stavano fissando con intensità.
Si sentì colpito dal calore avvolgente sprigionato delle attenzioni di Clover.
Meritevole delle sue carezze. Meritevole del suo tempo. Amato.
Si avvicinò e lo baciò, cercando di muovere le dita e prepararlo per bene,
dato che il suo uccello bramava sprofondare dentro al ragazzo "
― K.A. Merikan , Their Obsession (Four Mercenaries #2)
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" Per la prima volta, durante un incontro sessuale, non appena il suo cazzo
sprofondò nel calore glorioso del corpo di Clover, lasciò al suo ragazzo la
libertà di abbracciarlo, baciarlo sulle labbra e inarcare i fianchi per andare
incontro alle sue spinte. Così ansioso, così vivo e accogliente, nonostante lo
conoscesse bene. Clover non lo desiderava soltanto per il suo corpo. Amava il
legame tra di loro, e quella consapevolezza portò il sesso a un livello
superiore.
Il calore che emanò Clover avvolse anche il suo corpo, scacciando ogni
traccia di gelo, possedendolo. Appoggiò la fronte bollente contro la sua, senza
mai staccare gli occhi da quelli del suo ragazzo, anche se ciò che vedeva era
tutto sfocato. Sentendosi protetto tra quelle braccia, cominciò a muovere il
bacino spingendosi dentro quel corpo caldo e accogliente. Era sincero, desiderio
puro. "
― K.A. Merikan , Their Obsession (Four Mercenaries #2)
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" «Ti amo,» ripeté Clover, stringendolo anche con le gambe. Drake non
dubitava della sincerità di quelle parole. Il legame che condividevano non
poteva essere spezzato. Dopo tutto quello che aveva affrontato, la vita gli
aveva garantito un futuro. Prima con Tank e poi con Clover. Forse aveva dovuto
attendere tanto perché, l’uomo che era stato in passato, non avrebbe mai
accettato i sentimenti di un angelo come Clover.
Emozioni forti gli attraversarono le vene, e quando Clover gli strinse il
viso tra le mani, osservandolo con un’espressione adorante, le parole uscirono
dalla sua bocca in maniera tanto silenziosa che temette che non fossero
udibili.
«Ti amo, Clover.»
Il ghigno che comparve sul volto del ragazzo fu come un raggio di sole
che sciolse la neve. «Se mi ami, succhiamelo.»
Drake sbuffò e spinse la fronte sulla sua clavicola. «Sono serio,
coglione!»
«Anch’io!» Clover emise una risata roca, ma gli cullò la testa sul petto.
Drake percepì il suo battito accelerato ma stabile. Era in grado di mettere a
proprio agio la gente quando altri creavano solamente imbarazzo.
Drake scosse il capo, ma lo baciò sulle labbra un’ultima volta prima di avventarsi
sul suo uccello come un uomo assetato "
― K.A. Merikan , Their Obsession (Four Mercenaries #2)
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" «Non lo dirai a Pyro, giusto?» osservò ogni mossa del mercenario.
Boar si immobilizzò, la mano sul manico dello sportello. «Ti perderei se
lo facessi, non è vero?» chiese, provando una fitta al cuore per aver ricattato
una persona dolce come Boar. Tuttavia, era l’unico modo per portare a termine
l’incarico. Drake aveva ragione. Era più semplice chiedere scusa dopo che non
il permesso prima
«Dobbiamo farlo sul serio, piccolo. Tutto il resto può aspettare. Il
tempo scorre e un’opportunità simile potrebbe non ripresentarsi. Non ti
mentirò… ho paura. La tua presenza aiuterà, ma Drake ha bisogno di farlo. Ha
sofferto tanto. Nessuno di noi può comprendere quello che ha passato, e io sono
passato da una casa a un’altra vivendo in situazioni che dire di merda è poco. L’inferno
di Drake deve finire.»
Boar prese un respiro profondo, contemplando il loro bagagliaio. Aprì la
bocca diverse volte, ma parlò solamente dopo un lungo minuto di silenzio. «Sono
cresciuto in una casa in cui la famiglia era il valore più importante, ma
quando le cose si sono messe male sono rimasto da solo. La nostra storia è
importante per me. Non posso perdere nessuno di voi, quindi assicurati che non
perda te, questa notte, Clover,» sussurrò. Forse fu la luce, ma lui avrebbe
potuto giurare di aver visto un luccichio, come qualcosa di bagnato, negli
occhi di Boar.
Lo abbracciò con forza e gli diede un bacio sulla guancia. «Non accadrà» "
― K.A. Merikan , Their Obsession (Four Mercenaries #2)
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" «Sono io quello responsabile. Sono più grande, ho più
esperienza. Non c’è da stupirsi che tu abbia creduto che sapessi quello che
stavo facendo,» disse, aiutandolo ad alzarsi. Se Clover doveva prendere una
decisione rischiosa, non c’era altro tempo da perdere.
«Tu…?» Clover si leccò le labbra. «Se… mi succedesse qualcosa di brutto. Qual
è il modo migliore per… porre fine a tutto? Senza armi o una corda… che cosa
dovrei fare?» Clover tremò sotto le sue dita, come se il suo corpo non fosse
più in grado di contenere la paura.
Pensare alla sua morte gli diede la nausea, ma lo attirò tra le braccia,
cercando di memorizzare il calore del suo corpo, il profumo, la sensazione di
averlo così vicino. «Non bere candeggina. Evita anche le pillole, perché è più
probabile che ti sentirai male piuttosto che morire. Credo che tagliarsi le
vene sia il meno doloroso.» Prese un respiro profondo e si voltò verso la griglia.
«Ma potresti anche provare a scappare. Adesso.»
Clover emise una risata strozzata. «Se tu avessi potuto aprire quella
porta, lo avresti già fatto. Siamo bloccati qui.»
Una scarica di speranza scorse tra le vene di Drake come la più letale
delle droghe. Tuttavia, valeva la pena correre quel rischio quando non avevano
alcuna garanzia di sopravvivere "
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" «Ci riusciremo. Faremo tutto il necessario.
Insieme. Se… se non fossi stato così rigido, imponendo la mia opinione, forse
ti avrei dato retta. Forse saremmo andati tutti insieme da Apollo, e non
sarebbe successo niente di tutto ciò.»
«No, non è nemmeno colpa tua. Immagino
che tutti noi abbiamo commesso degli errori del cazzo. Avrei solamente voluto
impararlo in un altro modo. Io… io ti amo ancora. Lo sai, vero?»
Gli occhi iniziarono a bruciargli quando sentì quelle parole, così lo
strinse
ancora più forte mentre il vento aumentava, spingendoli più vicini alla
ricerca di calore. «Anch’io ti amo, Clover. All’inizio ero davvero arrabbiato e
adesso sono preoccupato per Boar, ma non cambia quello che provo per te.
Andremo avanti e faremo tutto ciò che è necessario,» disse, desiderando tanto
convincere anche se stesso e non soltanto Clover "
― K.A. Merikan , Their Obsession (Four Mercenaries #2)
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" Clover rimase seduto a fissare il loro porto felice, il luogo che
considerava casa, distrutto dalle fiamme.
Clover non trovò la forza di odiarlo, dato che non gli era rimasto più
niente. Potevano solo fare affidamento l’uno sull’altro. Continuò a gattonare
con cautela, come se Pyro fosse un procione rabbioso. Per un attimo, desiderò
chiedergli di che cosa avesse bisogno o confortarlo, promettendogli che
avrebbero ritrovato Boar, ma Pyro era ubriaco e completamente andato.
Così si limitò ad abbracciarlo, pronto a essere respinto. Non accadde, e
osò appoggiare una guancia sulla spalla del compagno. Non avrebbe mai
immaginato di vedere Pyro in lacrime, tantomeno sostenerlo in quel modo, ma
eccoli lì.
Dopo tutti gli orrori a cui era sopravvissuto, doveva essere forte e
sopportare almeno in parte il fardello che pesava sulle spalle di Tank. Sebbene
gli sembrasse incredibile, abbracciò Pyro e lasciò che si sfogasse, mentre il
mondo attorno a loro bruciava "
― K.A. Merikan , Their Obsession (Four Mercenaries #2)