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" Sei stato tu a salvarmi per primo sparando al kraken. Non mi devi nulla.”
Uncino rispose con una piccola risata: “Non essere modesto. Un uomo sa bene quando è in debito con qualcuno.” Si tirò su anche lui girandosi verso Peter. “Forse questo ci metterà alla pari.”
Peter alzò la testa. I capelli d’Uncino erano tutti spettinati e lo facevano sembrare un leone. I suoi occhi sembravano incredibilmente chiari e tutta l’ironia e l’apparente ilarità erano scomparse dalla sua bocca.
Prese il mento di Peter nella mano stringendolo con dita ruvide ma gentili e lo baciò.
Il mondo divenne di colpo silenzioso anche se il corpo di Peter faceva un rumore tremendo. La carezza delle dita d’Uncino sotto al suo mento gli faceva battere forte il cuore, la sua gola era diventata bollente e le spalle erano tese. Gli sembrava di non riuscire a fare altro che inspirare, come se volesse assorbire Uncino con ogni respiro. Le labbra che lo stavano baciando erano secche e sapevano di sale e vino dolce. Il suo corpo odorava di polvere da sparo e di mare e sembrava essere ovunque mentre si avvicinava sempre di più spostandosi sulle foglie. Uncino mise l’altro braccio intorno alla vita di Peter e poggiò l’uncino di metallo fra le sue scapole.
Peter affondò le dita nel suolo per cercare di trovare un sostegno mentre Uncino lo stringeva sempre più forte. Sotto la spinta gentile di quel bacio, aveva tirato la testa un po’ indietro fermandosi appena prima di farli ricadere entrambi sul terreno. Sentiva un caldo terribile lungo tutto il corpo, dalla punta dei piedi a quella delle dita. La sua pelle sembrava coperta di formiche e non desiderava altro che d’essere toccato, anche se quel desiderio lo scioccava.
La sua camicia era bagnata di sudore e la sua pelle era una tela bianca che non aspettava altro che essere coperta d’inchiostro e il tocco d’Uncino l’avrebbe macchiata per sempre. Era troppo e troppo all’improvviso. Si tirò rapidamente indietro, afferrò un coltello da uno stivale piazzandolo fra i loro corpi. Non voleva trasformare quel gesto in una minaccia, ma aveva bisogno di mettere della distanza dove non ce n’era più alcuna.
Uncino lo guardò con un’aria un po’ perplessa e la bocca leggermente rosa.
“Che c’è?” chiese. “Forse ti ho frainteso?”
“No,” disse Peter piano. “Ma io… Io non ho mai…”
Uncino gli accarezzò il viso facendo scorrere i polpastrelli lungo la sua mandibola e Peter fece un respiro profondo e tremante. Uncino lo guardava come se fosse una specie di gioiello, o qualcosa di prezioso.
“Che giovane orgoglioso e insolente. "

Austin Chant , Peter Darling


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Austin Chant quote : Sei stato tu a salvarmi per primo sparando al kraken. Non mi devi nulla.”<br />Uncino rispose con una piccola risata: “Non essere modesto. Un uomo sa bene quando è in debito con qualcuno.” Si tirò su anche lui girandosi verso Peter. “Forse questo ci metterà alla pari.”<br />Peter alzò la testa. I capelli d’Uncino erano tutti spettinati e lo facevano sembrare un leone. I suoi occhi sembravano incredibilmente chiari e tutta l’ironia e l’apparente ilarità erano scomparse dalla sua bocca.<br />Prese il mento di Peter nella mano stringendolo con dita ruvide ma gentili e lo baciò.<br />Il mondo divenne di colpo silenzioso anche se il corpo di Peter faceva un rumore tremendo. La carezza delle dita d’Uncino sotto al suo mento gli faceva battere forte il cuore, la sua gola era diventata bollente e le spalle erano tese. Gli sembrava di non riuscire a fare altro che inspirare, come se volesse assorbire Uncino con ogni respiro. Le labbra che lo stavano baciando erano secche e sapevano di sale e vino dolce. Il suo corpo odorava di polvere da sparo e di mare e sembrava essere ovunque mentre si avvicinava sempre di più spostandosi sulle foglie. Uncino mise l’altro braccio intorno alla vita di Peter e poggiò l’uncino di metallo fra le sue scapole.<br />Peter affondò le dita nel suolo per cercare di trovare un sostegno mentre Uncino lo stringeva sempre più forte. Sotto la spinta gentile di quel bacio, aveva tirato la testa un po’ indietro fermandosi appena prima di farli ricadere entrambi sul terreno. Sentiva un caldo terribile lungo tutto il corpo, dalla punta dei piedi a quella delle dita. La sua pelle sembrava coperta di formiche e non desiderava altro che d’essere toccato, anche se quel desiderio lo scioccava.<br />La sua camicia era bagnata di sudore e la sua pelle era una tela bianca che non aspettava altro che essere coperta d’inchiostro e il tocco d’Uncino l’avrebbe macchiata per sempre. Era troppo e troppo all’improvviso. Si tirò rapidamente indietro, afferrò un coltello da uno stivale piazzandolo fra i loro corpi. Non voleva trasformare quel gesto in una minaccia, ma aveva bisogno di mettere della distanza dove non ce n’era più alcuna.<br />Uncino lo guardò con un’aria un po’ perplessa e la bocca leggermente rosa.<br />“Che c’è?” chiese. “Forse ti ho frainteso?”<br />“No,” disse Peter piano. “Ma io… Io non ho mai…”<br />Uncino gli accarezzò il viso facendo scorrere i polpastrelli lungo la sua mandibola e Peter fece un respiro profondo e tremante. Uncino lo guardava come se fosse una specie di gioiello, o qualcosa di prezioso.<br />“Che giovane orgoglioso e insolente.