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1 " Non è un caso, infatti, che la grafica globalizzata tenda spesso a somigliarsi un po' tutta. Non si tratta di mera influenza culturale, ma di modo di procedere. Tutti i designer compiono gli stessi movimenti, maneggiano pixel: un po' più a destra; ruotato; di nuovo a destra; abbassato; poi sopra; e taglia; e incolla. Così all'infinito. Il design dovrebbe essere un modo di ragionare, di impostare problemi, di raccontare storie, non può ridursi a maneggiare box o spostare pixel. "
― Riccardo Falcinelli , Critica portatile al visual design: Da Gutenberg ai social network
2 " Secondo gli stereotipi comuni, la grafica si occupa, in maniera artistica e creativa, di pubblicità e di siti web, al fine di rendere le cose più belle e attraenti. Se ne identifica così il compito anzitutto nel campo della persuasione. Da sempre però – e ben prima della società pubblicitaria – il visual design svolge altri compiti, se non più nobili, spesso più utili: si occupa cioè di spiegare. "
3 " Forse una via di uscita sta nel sottrarsi alla lotta tra consumare ed essere, tornando al fare. "
4 " Il pensiero critico può iniziare da fatti piccolissimi. Anche dal colore. Magari insegnando ai bambini che il verde si può fare mischiando il blu con il giallo. Si può. Funziona. È una delle grandi conquiste della storia umana. Ma non è l'unico modo di fare il verde. Non è la verità. "
― Riccardo Falcinelli , Cromorama: Come il colore ha cambiato il nostro sguardo
5 " Quasi sempre tendiamo a guardare il Rinascimento dal punto di vista degli artisti, eppure, se ci sforziamo di pensarci committenti, ci accorgiamo che il rapporto tra i Medici e Botticelli è molto simile a quello che abbiamo oggi con un muratore a cui chiediamo di ristrutturare un appartamento: ci affidiamo a lui per il lavoro, ma le piastrelle pretendiamo di sceglierle noi. Botticelli è ritenuto un grande artista , ma nel XV secolo un artista è socialmente più simile a un muratore che a un intellettuale e l'arte è così importante per la politica che non si può lasciarla in mano ad un semplice pittore. "
6 " Là fuori in sostanza esiste l'energia elettromagnetica e la fisica può studiarla, esistono precise lunghezze d'onda e la fisica può misurarle, ma non c'è il colore, che esiste solo quando un vivente è in grado di dargli voce e consistenza.[...]La posizione di Goethe si rivela oggi più che mai interessante per i linguaggi visivi, perché nella rivendicazione del colore come fenomeno concreto e soggettivo si porge una verità nuda e sorprendente: un colore che nessuno vede è un colore che non esiste. "
7 " Qualsiasi esperienza non affiancata da strumenti critici, finisce per essere considerata naturale, con la conseguenza che non la scegliamo davvero, ma la subiamo. "
8 " Il colore è spesso un'idea o un'aspettativa. Ovvero certe tinte diventano tutt'uno con gli oggetti che le indossano al punto che è difficile pensarli altrimenti. "