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1 " «Mi dispiace di aver rovinato questo momento, ma non posso starmene zitto mentre fai il più grande sbaglio della tua vita.»Il sudore iniziò a scorrermi lungo la schiena. Nicola Guidoni voleva rovinare la mia vita, voleva dire a tutti che era stato il mio amante e io avrei perso anche quel poco di felicità che avrei potuto avere al fianco di Christian.«Non ho mai conosciuto una donna come te. Tu mi provochi, mi sfidi, mi tieni testa. Sei forte e delicata al tempo stesso. Mi fai desiderare di essere un uomo migliore. Non ho intenzione di rinunciare a te senza lottare perché tu hai paura di te stessa e della splendida donna selvaggia che sei. Smetti di fingere di essere un’altra e vieni via con me.»Il respiro si bloccò ed ebbi voglia di piangere. Perché non mi aveva detto quelle cose quando ancora poteva? "
― , Il mio lieto fine
2 " «Io non mi sposo, se mi dici che mi ami e vuoi stare con me» azzardai, con il respiro strozzato in gola e le mani gelide per la tensione.Lui si volse verso di me. «Qui non si tratta di me, Serena» iniziò lui, ed ebbi un brivido di paura: non mi chiamava mai con il mio nome completo. «Non si tratta di Christian o di quello che provo per te. Se ti dicessi che ti amo e tu lo lasciassi e poi tra noi non funzionasse? La colpa sarebbe mia che ti ho portato via da lui.»«Non capisco» tentai di stimolarlo a spiegarsi meglio.«Tu devi lasciarlo perché vuoi farlo, non perché ci sono io di mezzo.»Il silenzio si fece pesante e denso.«Tu vuoi un figlio e vuoi sposarti, io questo non posso farlo» aggiunse lui dopo, distogliendo lo sguardo dal mio che si stava riempiendo di lacrime.«Ho paura di restare sola» bisbigliai.«Tutti abbiamo paura di restare soli, ma non si sposano solo per quel timore.»Pensai che avevo avuto ragione. Nico non sarebbe mai stato mio marito e forse non avremmo avuto dei bei bimbi cicciotti che correvano per casa, ero disposta a rinunciare a quello per lui?«Io sono innamorata di te, anche se non volevo accadesse. Ma tu cosa provi davvero per me?»Nico tornò a fissarmi. Era strano, sembrava assente e lontano, freddo come il ghiaccio e pericoloso come la punta di un coltello, e con quello sguardo mi colpì al cuore, dritto, affondando la lama sino all’impugnatura. «Sei importante per me».Tutto qui? Pensai subito. Solo quello, io ero importante, come poteva esserlo un cane o un animale domestico.Con le lacrime agli occhi guardai le fiamme spietate nei suoi occhi, fiamme che mi stavano divorando l’anima e tutti i sentimenti che avevo dentro. «Anche se provassi qualcosa per te, non te lo direi mai. Io sono così e sarò sempre così» aggiunse lui, poco dopo, scostandosi dal mio contatto, non solo da quello visivo. «Se devi piangere vai a farlo da un’altra parte, per favore» commentò lui, la voce fredda, priva di inflessioni che mi fece così male da farmi sentire i polmoni collassare.Tutto lì. Niente Addio, Serena, niente Chiamami quando starai meglio, niente Scusami, sono un cretino. Mi asciugai le lacrime dal viso, gli girai intorno, raccogliendo i miei vestiti che infilai velocemente e uscii dalla porta come ero entrata: sola. "
3 " Lo amavo. Io ero innamorata di Nico, un suicidio per il mio cuore e una fatale verità dalla quale non potevo più nascondermi. Scacciarlo dai miei pensieri era diventata un’impresa ardua e anche inutile, perché lui era sempre lì. Nella mente il suo sorriso furbo, lo sguardo da cacciatore che mi fissava, le calde mani che mi toccavano in punti che non credevo potessero donarmi un tale piacere, avevo dentro di me tutto questo e non sarei riuscita a scappare a quel sentimento nemmeno se mi fossi strappata il cuore dal petto e lo avessi gettato nelle fiamme dell’inferno. Era impossibile perché l’inferno stesso, con le sue braci divoratrici, albergava proprio in quel cuore che volevo scacciare lontano da me. "
4 " «Ero troppo affascinato dai tuoi movimenti che mi sono perso, non c’ho pensato.»Prese la sua tazza e la posò sul tavolino di fronte a noi, poi tolse anche la mia dalle mani e mi abbracciò. Chiusi gli occhi e lasciai che mi baciasse. Aspettavo il suo bacio da quando ci eravamo salutati. Nascosta sotto il suo atteggiamento controllato e dolce, c’era una grande passione che emergeva quando le nostre labbra si univano. Lui voleva possedermi, e lo dimostrava in ogni carezza, con ogni bacio, ogni volta che i nostri corpi si univano nell’amplesso, lui mi divorava l’anima. Era come se fossi di sua proprietà. "