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1 " – Non ci accorgiamo subito, ma solo dopo, di quanto è importante la scelta né distratta, né casuale, di scrivere, di far durare le nostre visioni prima per noi, poi per qualcuno vicino e infine per tanti lontani e invisibili. Ma non è così semplice. A volte tutto questo diventa privilegio, abitudine, sopravvivenza. Scrivere non è necessariamente pubblicare, ripeto sempre. Ma ho scritto un solo libro e già soffro perché non riesco a pubblicarne un altro. E spesso mi irrito con quelli che vogliono entrare nel mio mondo, schernisco i miei compagni di desiderio, sono impaurito da questa orda di carta, da questa immigrazione di extracomunicanti. Perché volete entrare in questo mondo di premi farseschi, di parassiti accademici, di cretini televisivi elevati a saggisti e di saggisti che aspirano a diventare cretini televisivi? Perché, se ogni scrittore ben sa che un giorno, o tutta la vita, si sentirà sottovalutato e incompreso? Se un giorno deciderà di bruciare i suoi libri, e il giorno dopo vorrà segnare con una croce di sangue ogni volume non suo, acciocché l’Angelo Maceratore scenda e cancelli i suoi rivali dalla storia e dalle classifiche?– E lei perché vuol vivere in questo difficile mondo? – disse il professor Virgilio.– Giusto. Non perché non so fare altro. Ma perché non conosco niente di così confuso, inestricabile, e tuttavia sempre avventuroso. "
― Stefano Benni , Achille piè veloce
2 " La vita di un puntuale è un inferno di solitudini immeritate.(La vida del puntual es un infierno de soledades inmerecidas) "
3 " Lei vaga in una grande stanza con una porta in fondo, l'uscita dalla sua solitudine. Qualche volta vede la porta ma fa finta di niente, continua a vagare e lamentarsi a dire a se steso, starò sempre solo. Io invece vago in una stanza senza porte. Posso tutt'al più sognare una porta. "
4 " Perché spesso seguiamo ciò che ci porta lontano dai nostri desideri? pensò. Ci inchiniamo alla polemica del giorno, di cui capiamo la pochezza, ma a cui tutti si abbeverano. Ci accodiamo al dipanarsi della chiacchiera di cui non ricordiamo più l'inizio, al ciarlare di chi affolla la fotografia ai piedi del sovrano. E tutto intorno, c'è chi lavora, studia e coltiva idee che dureranno mille volte più di un lampo di notorietà in televisione o su un giornale. Ma tutti, spesso, abbiamo preferito quel lampo alla paziente speranza. "