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" We feign disinterest and laugh, and creep into the kitchen some nights, a triangle of light spilled on the floor form the fridge, shoveling cold casseroles, ice cream, jelly, cheese, into our mouths, swallowing without chewing as we listen to the steady, echoing tisk-tisk-tisk of the clock. I have done this. Millions of people have done this. There is an empty space in many of us that gnaws at our ribs and cannot be filled by any amount of food. There is a hunger for something, and we never know quite what it is, only that it is a hunger, so we eat. "
― Marya Hornbacher , Wasted: A Memoir of Anorexia and Bulimia
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" E così passai attraverso lo specchio, passai nel mondo a rovescio, dove il su è giù e il cibo è
ingordigia, dove le pareti sono rivestite di specchi convessi, dove la morte è onorevole e la carne debole. Andarci è facilissimo. Più difficile trovare la via del ritorno.
Rivedo la mia vita come si guarda un brutto film d’azione, seduti sull’orlo della sedia gridando: «No, no, non aprire quella porta! C’è il cattivo, ti prenderà, ti tapperà la bocca con una mano e ti legherà, così perderai il treno e tutto andrà in pezzi!» Solo che in questa storia non esiste il cattivo. Purtroppo la persona che è saltata fuori dalla porta, mi ha afferrata e mi ha legata ero io. Il mio doppio, la ragazzina scarna e cattiva che sibila: non mangiare. Non ti permetterò di mangiare. Appena sarai magra ti lascerò andare, giuro che lo farò. Appena sarai magra andrà tutto bene.
Bugiarda. Non mi ha mai lasciata andare. E io non sono mai stata capace di liberarmi. "
― Marya Hornbacher , Wasted: A Memoir of Anorexia and Bulimia