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1 " In ogni città di questo mare c'era un quartiere per gli ospiti: a Cagliari, a Napoli, a Marsiglia, a Palermo;Costantinopoli spaccata in due è un arancia, ogni spicchio è un'etnia, una religione, un pezzo di città tutta insieme diversa. Non ho mica detto che è facile, non voglio far polemiche. Dico che è possibile ascoltare altre lingue senza prendere paura. Nostrani e foresti? Ma questa era una città che nella sua storia aveva un quartiere per ognuno! Un fondaco, un "funduq" per i turchi, uno agli alemanni, uno ai boemi, uno agli armeni, uno ai livornesi, uno ai genovesi, uno agli ebrei... "
― , Il Milione: Quaderno veneziano
2 " Tutte le città di mare hanno il molo. Ma cosa chiamano molo in questa città? È uno spazio in fondo alla piazzetta. [...] La piazza è quella del campanile più alto di questa terra. La piazzetta è lì di fianco, verso il mare, di fianco al palazzo Ducale. In fondo alla piazzetta ci sono due colonne alte, alte. [...] Sono la porta della città. Che è orientata. Mi son messo una mattina resto lì davanti e ho capito cosa significa essere orientati. Ma è chiaro. Quando ti nasce il sole in faccia in quel modo, ti orienti. [...] Da queste porte, due volte all'anno entravano e uscivano convogli di navi, merci, uomini, parole. La navigazione aveva un ciclo stagionale, come in agricoltura, in entrata e uscita. Da questa città fino a ogni altra città di questo mare. A Zara, Spalato, Ragusa, Dubrovnik, Durazzo, Brindisi, Rodi, Candia, Cipro, Atene, Famagosta, Costantinopoli, Tana, Trebisonda, Tashkent, Samarqand, Algeri, Malaga, Lisbona, Southampton, Bruges, Liegi, Anversa, Napoli, Cagliari, Marsiglia, Palermo! Perché il Mediterraneo non è soltanto mare, è acqua e terra, agua e tera, è una rete di città che si conoscono e si frequentano una con l'altra, bagnata dalla stessa marea che sei ore cala e sei ore cresce, non è lo scacchiere di qualcuno, è un mare-strada, finisce una navigazione, attacca una carovaniera, e le lega una con l'altra con una rete che non si interrompe mai qualsiasi cosa accada, come la marea che sei ore cala e sei ore cresce e arriva al molo di ognuna di queste città. "