Home > Work > La memoria di Areté
1 " Per qualche strano motivo avevo dei poteri, abilità straordinarie che mi rendevano diverso da qualsiasi altro essere umano, ma avevo lasciato che il dolore, la rabbia e la paura fossero i miei unici appigli. "
― Alessio D'Avino , La memoria di Areté
2 " C’era un solo modo per fermare uomini tanto stolti da utilizzare i propri doni per seminare morte e distruzione. Li avrei puniti, sperando che imparassero una lezione che anche i posteri avrebbero ricordato. Il potere corrompeva; io lo avrei eradicato da questo mondo. "
3 " Mi ritrovai in un mondo cupo, dove la luce del Sole non poteva arrivare. Non vi era traccia di vita, l’erba ai miei piedi era secca, i pochi alberi attorno a me privi di foglie. Le rovine emergevano dalla terra, ricordi di un antico splendore, e alle mie spalle l’Altare riluceva, come le pietre che Caius ed io avevamo scoperto scalando il Monte Aletheia. "
4 " Era il momento di passare alla fase successiva: dovevo diventare immortale, piegare il tempo al mio volere, essere abbastanza forte da rimanere immutata mentre vegliavo sul mio popolo. Per evitare che vite innocenti venissero distrutte, che il caos sostituisse nuovamente l’armonia, dovevo sacrificarmi. "