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1 " [Soetsu Yanagi's] main criticism of individual craftsmen and modern artists is that they are overproud of their individualism. I think I am right in saying Yanagi's belief was that the good artist of craftsman has no personal pride because in his soul he knows that any prowess he shows is evidence of that Other Power. Therefore what Yanagi says is 'Take heed of the humble; be what you are by birthright; there is no room for arrogance'. "
― Soetsu Yanagi , The Unknown Craftsman: A Japanese Insight Into Beauty
2 " Un'opera priva d'innata bellezza è un'opera morta: ecco qual'è dunque l'importanza dell'artista-artigiano al quale noi oggi chiediamo non solo di produrre delle buone opere, ma anche di lavorare a stretto contatto con l'artigianato tradizionale in modo da far rivivere la bellezza anche negli oggetti di uso comune. "
3 " Io credo che il lavoro manuale sia così essenziale, così naturale, che il bisogno irresistibile di farvi ricorso non cesserà mai di manifestarsi. Inoltre la caratteristica intrinseca dell'opera artigianale è quella di mantenere un contatto vivo e costante col cuore dell'uomo, e così il lavoro acquista una qualità umana. Tutto ciò che nasce dalla macchina è figlio del cervello e quindi manca di umanità. "
4 " Una cosa utile non può essere poco pratica o fragile in quanto esiste una stretta relazione fra funzione e bellezza. Un oggetto per essere utile deve essere affidabile, e non perdona nessuna indulgenza. Nel creare un oggetto destinato all'uso pratico, chi lo fa non pone se stesso in primo piano o nel caso specifico, in superficie. In questi oggetti l'errore, l'autoaffermazione sono ridotti al minimo. È questo forse un altro dei motivi per cui le cose d'utilità pratica sono belle.Secondo me, gli oggetti il cui creatore rimane anonimo hanno facile accesso alla bellezza: il fatto che i più begli esempi di arte funzionale esistenti al mondo siano quasi sempre quelli che non hanno avuto l'opportunità di recare la firma di chi li ha fatti, dovrebbe far riflettere molto seriamente. "
5 " I maestri del tè si guardarono attorno con occhi amorevoli e posarono il loro sguardo sugli oggetti d'uso comune che li circondavano, quelli cui nessuno presta di solito attenzione. Qualcuno potrebbe dire che i maestri del tè furono molto arditi, ma in realtà si comportano in modo del tutto naturale. Anche gli oggetti più comuni, destinati all'uso quotidiano, si ammantano di bellezza quando li si ama. Ciò che è umile sa accogliere l'amore. Quegli oggetti, nati nella purezza e nutriti dalle benedizioni della natura, sono quindi integri sia dal punto di vista materiale che da quello spirituale. Se fossero stati troppo delicati o troppo vistosi non avrebbero potuto servire come utensili. Non è forse la schiettezza il loro pregio principale? Non c'è da meravigliarsi dunque se irradiano un'autentica bellezza. Il regno dei cielo è stato promesso proprio agli umili e l'umiltà è in stretta relazione con la bellezza. "
6 " I maestri non cercarono una bellezza avulsa dalla realtà della vita e scoprirono gli aspetti più alti e nobili del bello negli oggetti legati all'esistenza. Fu questa la loro esperienza più intima e profonda. Per loro bello e artigianale erano sinonimi.I maestri del tè sono agli antipodi degli esteti dei nostri giorni, i quali attribuiscono valore solo alla maestria degli artisti e disprezzano la perizia dell'artigiano. Gli esteti tentano di valutare la bellezza con il ragionamento. "
7 " Il tè sa dare alla vita pratica la struttura di una dimensione estetica. Il tè non può mantenere la propria identità, se viene separato dalla perizia artigianale. Il tè è la capacità di cogliere la bellezza nelle pratiche artigianali e la dimensione artigianale della bellezza.[...]Il tè e lo zen sono stati, com'è logico e naturale, intimamente connessi fin dai tempi più remoti. Il tè è l'approfondimento dello zen tramite l'uso delle cose. Una ciotola del tè o un vaso di fiori offrono ottime possibilità per la meditazione zen. "
8 " Man is most free when his tools are proportionate to his needs. "
9 " Quel che io desidero non è tanto che il visitatore "incontri l'artigiano nel suo ambiente", quanto che egli possa rendersi conto di quale sia (o sia stato) il ruolo dei vari manufatti nella vita quotidiana, traendone idee che arricchiscano la sua vita.Altro scopo del museo (delle tradizioni popolari del Giappone) è quello di fornire degli spunti per le future produzioni. "
10 " Sarebbe opportuno creare delle associazioni o delle corporazioni a tutela degli artisti onesti, per salvaguardare gli interessi finanziari di chi produce oggetti fatti a mano, o con le macchine, dai tentacoli delle vendite su larga scala. Per raggiungere questo scopo, è essenziale tendere a una sempre più profonda etica della produzione, a un più profondo senso religioso nella vita quotidiana. Quella dell'artigianato non è solo una questione spirituale: il lavoro, manuale o meccanizzato, volgerà al peggio in mancanza di una preparazione spirituale. "
11 " Ignorare i requisiti intrinseci dei materiali e pensare che i vari motivi possano essere riprodotti su qualunque cosa liberamente e con fantasia, è una stortura della mentalità moderna di cui non si vuol prendere nota. Dobbiamo imparare di nuovo a entrare in sintonia con i materiali grezzi dai quali sbocciano i motivi tradizionali. "
12 " Utilità, materiale e tecnica, se tenuti nel dovuto conto, ci danno automaticamente la pacata, calda bellezza delle opere artigianali che adoperiamo quotidianamente. "
13 " Abbiamo l'impegno, in quanto artigiani, di operare come umili e leali intermediari del volere divino insito nella natura. "
14 " Quando una tradizione muore essa deve essere sostituita dagli artisti che lavorano a livello individuale. Questi però non hanno il compito di lavorare da soli o per se stessi, ma di aprire la strada per creare una nuova tradizione. Proprio per questa ragione è auspicabile che essi siano dotati di una forte consapevolezza sociale. Se così non sarà, non potranno essere di alcun aiuto alla società nella quale vivono, anche se personalmente raggiungono la salvezza.Senza una salvezza collettiva il mondo dell'artigianato non può prosperare. È questo il punto centrale attorno al quale ruota la differenza tra la missione del puro e semplice artista e quella dell'artigiano. Del primo si dirà che va per la sua strada, del secondo invece che egli procede di pari passo con la società.La caratteristica principale dell'artigianato consiste nella diffusione dell'uso dei suoi prodotti: l'utilità è più importante dell'apprezzamento estetico. Secondo me l'opera d'arte non solo non dovrebbe essere un'esistenza autonoma, ma dovrebbe armonizzarsi con l'impiego pratico. Solo in questo caso si manifesterà la sua vera bellezza. "
15 " We must not confuse admiration for the machine itself with an automatic satisfaction with its products. "