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" Paradis: «Sì, questa è la guerra», ripete con voce remota, distante. «Nient’altro che questo».
Capisco benissimo il senso delle sue parole. «Più delle cariche che sembrano parate, più delle battaglie visibili dispiegate come stendardi, più ancora dei corpo a corpo dove ci si dibatte e si grida, questa guerra è spaventosa e sovrumana fatica, è acqua fino al ventre, è fango, escrementi e infame sporcizia. È facce ammuffite e carni a brandelli, è cadaveri che non sembrano più nemmeno cadaveri, mentre galleggiano sulla terra famelica. È tutto questo, è questa miserabile monotonia interrotta da momenti drammatici; è questa, e non la baionetta scintillante come fosse d’argento, né il chicchirichì della tromba al sorgere del sole!» "
― Henri Barbusse , Under Fire
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" Labri non è felice. Il soldato a cui è assegnato lo stratta male: spesso lo picchia, ma perlopiù non lo degna nemmeno di uno sguardo. Sta quasi tutto il giorno alla catena. Ha freddo, è malato, ed è abbandonato a se stesso. Non vive, si limita ad esistere. Ogni tanto, quando c’è del movimento intorno a lui, spera di uscire: si alza, si stiracchia e scodinzola per far vedere che è pronto. Ma è un’illusione, e si riaccuccia con lo sguardo fisso oltre la sua scodella piena di cibo.
È stufo, disgustato da questa vitaccia. Anche se riuscirà a scampare ai proiettili e alle bombe ai quali è esposto quanto noi, finirà per morire qui. Fouillade stende la sua mano asciutta sulla testa del cane, e quello lo fissa di nuovo. I loro sguardi sono uguali. L’unica differenza è che uno viene dall’alto e uno dal basso. "
― Henri Barbusse , Under Fire
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" Paradis says to me, "That's war."
"Yes, that's it," he repeats in a far-away voice, "that's war. It's not anything else."
He means—and I am with him in his meaning—"More than attacks that are like ceremonial reviews, more than visible battles unfurled like banners, more even than the hand-to-hand encounters of shouting strife, War is frightful and unnatural weariness, water up to the belly, mud and dung and infamous filth. It is befouled faces and tattered flesh, it is the corpses that are no longer like corpses even, floating on the ravenous earth. It it that, that endless monotony of misery, broken, by poignant tragedies; it is that, and not bayonet glittering like silver, nor the bugle's chanticleer call to the sun! "
― Henri Barbusse , Under Fire