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1 " C'è qualcosa d'indescrivibilmente triste negli scrittori soli nel loro studio. Presto o tardi viene un momento nella loro vita in cui cominciano a dubitare di quel che fanno. Sarebbe forse strano, del resto, se non fosse così. Quanto più a lungo si vive, tanto più la realtà si fa incalzante, e al tempo stesso meno interessante, perchè ce n'è già troppa. Davvero c'è bisogno di aggiungervi ancora qualcosa? Al di sopra dell'esistente bisogna accatastare l'immaginario, solo perchè qualcuno, quand'era giovane e aveva ancora poca esperienza di quel che chiamiamo realtà, s'è messo a fantasticare per conto proprio un po' di pseudorealtà e, di conseguenza, è stato chiamato da tutti uno scrittore? "
― Cees Nooteboom , A Song of Truth and Semblance
2 " Winnen is niets, mijn jongen. Winnen laat geen sporen na. Winnen is bevrediging. Verliezen is leven. "
3 " Il dolore, pensò, dovrebbe avere un peso, un suo particolare peso specifico, dovrebbe essere visibile come un minerale che non si trova in nessun altro luogo, una valuta non convertibile in cui calcolare i cadaveri, il sangue, le ferite, le malattie, le umiliazioni, e che rimanesse sul campo di battaglia, nelle prigioni, sui patiboli e negli ospedali, un monumento che avesse sempre e dovunque lo stesso significato. "