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The Whisperer (Mila Vasquez, #1) QUOTES

14 " Goran, invece, non aveva mai sospettato che sua moglie potesse abbandonarlo. Non un’avvisaglia, un segno, neanche un sinistro scricchiolio su cui poter tornare con la memoria e dire: «Sì! Era così lampante e io, stupido, non me ne sono accorto». Perché avrebbe preferito scoprire di essere un pessimo marito, per poi dare la colpa a se stesso, a una sua negligenza, alla sua scarsa attenzione. Avrebbe voluto trovare in sé le ragioni: così almeno ne avrebbe avute. Invece no, solo silenzio. E dubbi. Al resto del mondo aveva offerto la versione più cruda dei fatti: lei se n’era andata, punto. Perché Goran sapeva che tanto ognuno avrebbe visto ciò che voleva. Qualcuno, il povero marito. Qualcun altro, l’uomo che doveva per forza averle fatto qualcosa per farla scappare. E si era subito immedesimato in quei ruoli, passando disinvoltamente dall’uno all’altro. Perché ogni dolore ha la sua prosa, e va rispettata. E lei? Per quanto aveva finto lei? Chissà da quanto tempo maturava quell’idea. Chissà quanto c’era voluto per fecondarla con i sogni inconfessabili, con i pensieri nascosti sotto il cuscino ogni sera, mentre gli dormiva accanto. Tessendo quel desiderio con i gesti quotidiani, di madre, di moglie. Fino a rendere quelle fantasie un progetto, un piano. Un disegno. Chissà quando si era convinta o aveva capito che ciò che immaginava era realizzabile. La pupa tratteneva in sé il segreto di quella metamorfosi e intanto "

Donato Carrisi , The Whisperer (Mila Vasquez, #1)