3
" «Proprio un elfo snob doveva toccarmi in sorte?» le rispose divertito. «Allora, non mi rimane altra scelta che portarti in campeggio, prima o poi, o in canoa o a fare una nuotata nel lago.»
Lei lo fissò con la sua più riuscita espressione Scordartelo disegnata sul volto.
«Puoi guardarmi come vuoi, ma mai dire mai» ridacchiò lui.
«Oh, invece mai è una delle mie parole preferite.»
«Scommetto che ti piacerebbe…»
«Cosa?»
«Il campeggio. Le stelle, il silenzio, le foglie che mormorano al vento, sai, quelle cose lì.»
«Per non parlare di orsi, insetti e magari di qualche serpente che ha perso la strada di casa. Mi vengono i brividi solo a pensarci. Sono un elfo cittadino a tutti gli effetti e ho il terrore di tutto ciò che si muove e che non sia addomesticabile.»
Lui la fissò con aria divertita. «Incluso il sottoscritto?»
Le si era avvicinato troppo e ora la fissava come se volesse divorarla, in modo così sfacciato che, per puro istinto di sopravvivenza, arretrò di un passo. Non abbassò lo sguardo ma per qualche attimo non seppe cosa rispondergli. Non che avesse dubbi che la categoria esseri viventi non addomesticabili e pericolosi includesse anche lui, almeno a dar retta a tutte quelle farfalle che le svolazzavano nello stomaco, ma come avrebbe potuto rispondergli sì? Così gli sorrise a sua volta, pronta all’ennesima bugia.
«Sono convinta, predatore, che tu, nonostante i grugniti e i continui brontolii e la tua probabile parentela con un grizzly, sia molto addomesticabile.»
Lui alzò un sopracciglio, con un’espressione da schiaffi da premio Oscar. "
― Viviana Giorgi , E infine la Bestia incontrò Bella
4
" Addio, Dann. Addio, piccolo signor Rail, che mi hai insegnato la vita. Avevi ragione tu: non siamo morti. Non è possibile morire vicino a te. Perfino Mormy ha aspettato che tu fossi lontano per farlo. Adesso sono io che vado lontano. E non sarà vicino a te che morirò. Addio, mio piccolo signore, che sognavi i treni e sapevi dov'era l'infinito. Tutto quel che c'era io l'ho visto, guardando te. E sono stata ovunque, stando con te. È una cosa che non riuscirò a spiegare mai a nessuno. Ma è così. Me la porterò dietro, e sarà il mio segreto più bello. Addio, Dann. Non pensarmi mai, se non ridendo. Addio. "
― Alessandro Baricco , Castelli di rabbia
5
" Passando fra gli insorti che si scostavano con religioso rispetto, [papà Mabeuf] continuò dritto verso Enjolras che indietreggiava impietrito, gli strappò la bandiera, e senza che nessuno osasse trattenerlo né aiutarlo, quel vecchio ottuagenario col capo vacillante, ma col piede fermo, salì lentamente la scala di pietre costruita nella barricata. Lo spettacolo era così serio che tutto all'intorno dissero: «Giù il cappello!». A ogni gradino che saliva diventava sempre più terribile: i suoi capelli canuti, il volto decrepito, l'ampia fronte calma e rugosa, gli occhi incavati, la bocca attonita e semiaperta, il vecchio braccio che sosteneva la bandiera rossa, uscivano dall'ombra e ingigantivano nel sanguinoso chiarore della torcia, e sembrava di vedere lo spettro del 1793 sorgere dalla terra inalberando la bandiera del terrore.
Quando fu all'ultimo gradino, quando quel fantasma tremante e terribile, ritto su quel mucchio di rovine dinanzi a milleduecento fucili invisibili, si drizzò in faccia alla morte come se fosse più forte di essa, tutta la barricata assunse nelle tenebre un aspetto colossale e soprannaturale. Vi fu uno di quegli istanti di silenzio che accompagnano i prodigi. In mezzo a quel silenzio il vegliardo sventolò la bandiera rossa e gridò:
«Viva la Rivoluzione! Viva la Repubblica! Fratellanza! Uguaglianza! E morte!». "
― Victor Hugo , Les Misérables
9
" - Padre Peregrine, non ti comporterai mai con un po' di serietà?- No, finché il nostro Signore benedetto non farà altrettanto. Ti prego, non fare quella faccia così terribilmente scandalizzata! Il Signore non è mai troppo serio. In effetti, è difficile dire che cos'altro sia, oltre a infinito amore. E l’amore più puro è anche letizia, non ti sembra? Non puoi amare nessuno, senza andare d’accordo con lui, e non puoi andare d’accordo con chiunque in qualunque momento, a meno di non ridere di lui bonariamente. E’ vero o no? Senza dubbio noi somigliamo a buffi animaletti che si rivoltano nella coppa della marmellata, e Dio deve amarci tanto più in quanto risvegliamo il Suo senso umoristico. "
11
" The Dream
Lord Byron
Our life is twofold; Sleep hath its own world,
A boundary between the things misnamed
Death and existence: Sleep hath its own world,
And a wide realm of wild reality,
And dreams in their development have breath,
And tears, and tortures, and the touch of joy;
They leave a weight upon our waking thoughts,
They take a weight from off waking toils,
They do divide our being; they become
A portion of ourselves as of our time,
And look like heralds of eternity;
They pass like spirits of the past -they speak
Like sibyls of the future; they have power -
The tyranny of pleasure and of pain;
They make us what we were not -what they will,
And shake us with the vision that's gone by,
The dread of vanished shadows -Are they so?
Is not the past all shadow? -What are they?
Creations of the mind? -The mind can make
Substances, and people planets of its own
With beings brighter than have been, and give
A breath to forms which can outlive all flesh.
I would recall a vision which I dreamed
Perchance in sleep -for in itself a thought,
A slumbering thought, is capable of years,
And curdles a long life into one hour.
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Il sogno
Lord Byron
Duplice è la nostra vita: il Sonno ha il suo proprio mondo,
un confine tra le cose chiamate impropriamente
morte e esistenza: il Sonno ha il proprio mondo,
e un vasto reame di sfrenata realtà;
e nel loro svolgersi i sogni hanno respiro,
e lacrime e tormenti e sfiorano la gioia;
lasciano un peso sui nostri pensieri da svegli,
tolgono un peso dalle nostre fatiche da svegli,
dividono il nostro essere; diventano
parte di noi stessi e del nostro tempo,
e sembrano gli araldi dell'eternità;
passano come fantasmi del passato, parlano
come Sibille dell'avvenire; hanno potere -
la tirannia del piacere e del dolore;
ci rendono ciò che non fummo, secondo il loro volere,
e ci scuotono con dissolte visioni,
col terrore di svanite ombre. Ma sono veramente così?
Non è forse tutto un'ombra il passato? Cosa sono?
Creazioni della mente? La mente sa creare
sostanza, e popolare pianeti, di sua fattura,
di esseri più splendenti di quelli mai esistiti, e dare
respiro e forma che sopravvivono alla carne.
Vorrei richiamare una visione che ho sognato
forse nel sonno, poiché in sé un pensiero,
un pensiero assopito, racchiude anni,
e in un'ora condensa una lunga vita. "
― Lord Byron
13
" O dieses ist das Tier, das es nicht giebt.Sie wußtens nicht und habens jeden Falls– sein Wandeln, seine Haltung, seinen Hals,bis in des stillen Blickes Licht – geliebt.Zwar war es nicht. Doch weil sie’s liebten, wardein reines Tier. Sie ließen immer Raum.Und in dem Raume, klar und ausgespart,erhob es leicht sein Haupt und brauchte kaumzu seinÈ questo l’animale favoloso, che non esiste. Non veduto mai, ne amaron le movenze, il collo, il passo: fino la luce dello sguardo calmo.Pure “non era”. Ma perchè lo amarono,divenne. Intatto. Gli lasciavan sempre più spazio. E in quello spazio chiaro, etereo:serbato a lui – levò, leggiero, il capo.And here we have the creature that is not.But they did not allow this , and as it happens- his gait and bearing, his arched neck,even the light in his eyes - they loved it all.Yet truly he was not. But because they loved himthe beast was seen. And always they made room.And in that space, empty and unbounded,he raised an elegant head, yet hardly foughtfor his existence. Oh ! C'est elle, la bête qui n'existe pas.Eux, ils n'en savaient rien, et de toutes façons- son allure et son port, son col et même la lumièrecalme de son regard - ils l'ont aimée.Elle, c'est vrai, n'existait point. Mais parce qu'ils l'aimaientbête pure, elle fut. Toujours ils lui laissaient l'espace.Et dans ce clair espace épargné, doucement,Elle leva la tête, ayant à peine besoin d'être. "
14
" On the morning of November 22nd, a Friday, it became clear the gap between living and dying was closing. Realizing that Aldous [Huxley] might not survive the day, Laura [Huxley's wife] sent a telegram to his son, Matthew, urging him to come at once. At ten in the morning, an almost inaudible Aldous asked for paper and scribbled " If I go" and then some directions about his will. It was his first admission that he might die ...Around noon he asked for a pad of paper and scribbledLSD-try itintermuscular100mmIn a letter circulated to Aldous's friends, Laura Huxley described what followed: 'You know very well the uneasiness in the medical mind about this drug. But no 'authority', not even an army of authorities, could have stopped me then. I went into Aldous's room with the vial of LSD and prepared a syringe. The doctor asked me if I wanted him to give the shot- maybe because he saw that my hands were trembling. His asking me that made me conscious of my hands, and I said, 'No, I must do this.'An hour later she gave Huxley a second 100mm. Then she began to talk, bending close to his ear, whispering, 'light and free you let go, darling; forward and up. You are going forward and up; you are going toward the light. Willingly and consciously you are going, willingly and consciously, and you are doing this beautifully — you are going toward the light — you are going toward a greater love … You are going toward Maria's [Huxley's first wife, who had died many years earlier] love with my love. You are going toward a greater love than you have ever known. You are going toward the best, the greatest love, and it is easy, it is so easy, and you are doing it so beautifully.'All struggle ceased. The breathing became slower and slower and slower until, 'like a piece of music just finishing so gently in sempre piu piano, dolcamente,' at twenty past five in the afternoon, Aldous Huxley died. "