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" Quarant’anni alle quattro di mattina li senti di piú. A quell’ora può capitarti di voltarti indietro e scorgere un paio di rimpianti piccoli che nell’oscurità s’ingigantiscono, o un pugno di ricordi belli che ti spaccano il cuore. Poi mi sono accorto che l’albicocco che abbiamo appena piantato era un po’ secco, allora ho riempito una bacinella d’acqua e gli ho dato da bere. È stato guardando l’albicocco che mi sono ricordato di una cosa. Mi sono ricordato di quando fra cinque anni mangeremo le albicocche del nostro giardino. Me ne sono ricordato perché il mio sguardo è stato per un attimo quello di un quasi cinquantenne che si volta indietro, si ricorda l’albicocco, si ricorda con una punta di malinconia come sono stati i primi frutti e i sorrisi delle bambine. Oppure no, magari l’albicocco morirà e diventerà un ricordo triste. Ora però, seduto al buio sul muretto – ho pensato – io sono un quarantenne che guarda avanti. L’albicocco è qui e deve ancora crescere. Lo guardo e non vedo un rimpianto, né un ricordo, vedo solo un obiettivo. Mi viene in mente quest’immagine di un senso unico trafficato in cui c’è un uomo che deve attraversare sulle strisce. L’immagine mi porta un pensiero. Il pensiero è che quel che conta, quando ti avventuri su una strada, che tu sia al volante o che tu stia attraversando a piedi, è solo ricordarsi di guardare dalla parte giusta. "

Matteo Bussola , Notti in bianco, baci a colazione


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Matteo Bussola quote : Quarant’anni alle quattro di mattina li senti di piú. A quell’ora può capitarti di voltarti indietro e scorgere un paio di rimpianti piccoli che nell’oscurità s’ingigantiscono, o un pugno di ricordi belli che ti spaccano il cuore. Poi mi sono accorto che l’albicocco che abbiamo appena piantato era un po’ secco, allora ho riempito una bacinella d’acqua e gli ho dato da bere. È stato guardando l’albicocco che mi sono ricordato di una cosa. Mi sono ricordato di quando fra cinque anni mangeremo le albicocche del nostro giardino. Me ne sono ricordato perché il mio sguardo è stato per un attimo quello di un quasi cinquantenne che si volta indietro, si ricorda l’albicocco, si ricorda con una punta di malinconia come sono stati i primi frutti e i sorrisi delle bambine. Oppure no, magari l’albicocco morirà e diventerà un ricordo triste. Ora però, seduto al buio sul muretto – ho pensato – io sono un quarantenne che guarda avanti. L’albicocco è qui e deve ancora crescere. Lo guardo e non vedo un rimpianto, né un ricordo, vedo solo un obiettivo. Mi viene in mente quest’immagine di un senso unico trafficato in cui c’è un uomo che deve attraversare sulle strisce. L’immagine mi porta un pensiero. Il pensiero è che quel che conta, quando ti avventuri su una strada, che tu sia al volante o che tu stia attraversando a piedi, è solo ricordarsi di guardare dalla parte giusta.