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" Una volta il tempo lo perdevo a pacchi, oggi invece lo guadagno ogni giorno. Non mi sento un adulto che diventa vecchio mentre le mie figlie diventano giovani, ma somiglio a un vagabondo inesausto che lungo il cammino si riempie le tasche di sassi. Ognuno di quei sassi è un ricordo che con la sua consistenza mi racconta che c'ero. I sassi mi rallentano e mi rendono più pesante, ma ognuno mi àncora al presente e mi fa diventare fondamenta per il futuro di qualcun altro. Quel futuro lì è ciò per cui lotto ogni giorno, lavoro anche con la febbre, non dormo per farmi cuscino, ho tutte le pareti di casa scritte di pennarello perché i muri sono solo muri mentre ciò che fa la differenza, almeno la mia, almeno quella che conta, sono i sassi che riuscirò a portare con me, finché le tasche non cederanno. Quando i sassi rotoleranno a terra, resteranno lì per chi vorrà raccoglierli. Alcuni magari scritti su iPad sotto forma di una nota alle nove di mattina, prima di scendere a lavorare, un caffè ormai freddo poggiato in equilibrio su un bracciolo del divano, mentre una figlia si addormenta con la testa sulle mie ginocchia e la schiena è ancora robusta e le mie tasche piene di posto. "

Matteo Bussola , Notti in bianco, baci a colazione


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Matteo Bussola quote : Una volta il tempo lo perdevo a pacchi, oggi invece lo guadagno ogni giorno. Non mi sento un adulto che diventa vecchio mentre le mie figlie diventano giovani, ma somiglio a un vagabondo inesausto che lungo il cammino si riempie le tasche di sassi. Ognuno di quei sassi è un ricordo che con la sua consistenza mi racconta che c'ero. I sassi mi rallentano e mi rendono più pesante, ma ognuno mi àncora al presente e mi fa diventare fondamenta per il futuro di qualcun altro. Quel futuro lì è ciò per cui lotto ogni giorno, lavoro anche con la febbre, non dormo per farmi cuscino, ho tutte le pareti di casa scritte di pennarello perché i muri sono solo muri mentre ciò che fa la differenza, almeno la mia, almeno quella che conta, sono i sassi che riuscirò a portare con me, finché le tasche non cederanno. Quando i sassi rotoleranno a terra, resteranno lì per chi vorrà raccoglierli. Alcuni magari scritti su iPad sotto forma di una nota alle nove di mattina, prima di scendere a lavorare, un caffè ormai freddo poggiato in equilibrio su un bracciolo del divano, mentre una figlia si addormenta con la testa sulle mie ginocchia e la schiena è ancora robusta e le mie tasche piene di posto.