1
" «Ti faccio passare io la voglia di guardarmi così», Charles gli ringhiò tra i capelli prima di scostarglieli dal volto. «Me ne sono accorto, sai? Di come mi guardi quando credi di non essere visto.»
Oh, Dio!
Doveva andarsene da lì. Sottrarsi a quelle braccia al più presto, prima di perdere il controllo del proprio corpo. Perché lo sentiva nei lombi, Dorian: il fuoco che Rochester accendeva in lui aveva già iniziato a gonfiargli le palle.
La risposta gli uscì in un soffio, disperata. Una piccola, audace bugia.
«Vi sbagliate.»
«Ah, è così dunque? Hai il coraggio di dirmi che non è vero?» L'istante successivo avvertì qualcosa di duro premergli contro i glutei. Qualcosa di caldo e sfacciato, granitico. La sua erezione.
Le labbra di Dorian si schiusero in un gemito sorpreso. L'aria uscì dai polmoni e l'eccitazione salì fino in gola, traditrice, spezzando voce e volontà.
«Non…» “Non lo so.” «Non volevo. Non intendevo spiarvi.»
«Ma l'hai fatto. Lo fai sempre.» "
― Valentina C. Brin , Possession: Ascesa (Obsession saga, #2.1)
2
" He touched me. He… he whispered things in my ear, things I never would’ve expected to affect me the way they did. I feel like I lose control when I’m near him. I’m like a leaf fluttering in the wind—when he zigs, I zag. He talks and I jump. He walks and I turn into a blithering idiot. I admit it, I’m clumsy, but when I find myself near him…” He didn’t have the courage to finish the sentence. With a sudden lump in his throat, he added: “I don’t want to hope, and I certainly don’t want to delude myself. Damn it, the thought of deluding myself terrifies me!”
“I think I know what your problem is.”
“And what would that be?”
He sat up, offering a sly smile. “You’re hopelessly in love with him. "
― Valentina C. Brin , Rise of a Nobleman (Possession, #1)
5
" I’ll teach you not to look at me like that,” Charles snarled through his hair before pushing it off his face. “Do you think I didn’t notice? The way you look at me when you think I’m not watching?”
Oh, God!
He had to get out of there. Slip out of his grip as soon as possible, before he lost control of his body. He was already feeling it in his groin—the fire Rochester had lit was already making his balls throb.
His reply was desperate, a whisper, a tiny, brazen lie: “You’re mistaken.”
“Oh, that’s how it is, then? You have the nerve to tell me it’s not true?” The next moment he felt something firm pressing against his buttocks. Something hot and shameless. Charles’s rock-hard erection.
Dorian’s lips parted in a surprised moan. The air escaped his lungs and treacherous arousal rose all the way to his throat, breaking his voice and his willpower.
“No…” I don’t know. “I didn’t mean to. I wasn’t spying on you on purpose.”
“But you did. You always do. "
― Valentina C. Brin , Rise of a Nobleman (Possession, #1)
7
" «Che cosa credevate di fare?» Eleanor, un po’ stupita e un po’
offesa, lo guardò come se non credesse a ciò che lui le aveva appena
fatto. «Mi sembrava di essere stata chiara a Clifton Hall, dovete
lasciarmi in pace!»
«E allora vattene!» Ashton l’aggredì all’improvviso, esausto.
Disperato. Tutta quella smania, quella voglia di lei... Di quella donna
che faceva male al cuore... Lo capì con chiarezza, una realtà
distruttiva e logorante: Eleanor White lo avrebbe sempre respinto, allo
stesso modo in cui non avrebbe mai smesso di rifiutare il desiderio che
Ashton nutriva nei suoi confronti. Lui invece sarebbe rimasto schiavo
di quella serva e della voglia che lo stava logorando istante dopo
istante, solo. Perduto.
Senza speranza.
«VATTENE!» "
― Valentina C. Brin , Obsession (Obsession saga, #1)
13
" «State attento a come parlate, visconte.»
«Oh, so bene che devo stare attento con voi, credetemi. So che la vostra lingua ferisce e che il vostro amore è veleno: pago il pegno della vostra vicinanza ogni giorno, anche quando non sto con voi. Mi basta pensarvi per sanguinare dentro, e anche se non potete vederle posso assicurarvi che ho l'anima cosparsa di cicatrici», Russell replicò allargando le braccia, come se potesse mostrargliele. Il suo tono era fermo e solenne, e conteneva di tutto: un giuramento d'amore, un'ammissione di colpevolezza. Un rifiuto a farsi massacrare ancora. «Ognuna porta il vostro nome, Helena, e vi assicuro che fanno un male del diavolo. Sono stufo, stufo, STUFO di darvi nuova carne da torturare!» "
― Valentina C. Brin , L'uomo di fede (Obsession saga, #1.2)