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" I capelli le uscivano dal casco, e al vecchio Alex era venuta in mente quella canzone
degli Smiths, There’s A Light That Never Goes Out, dall’album The Queen Is Dead, quando
più o meno dice Non portarmi a casa, stasera, perché non è più la mia casa, ma la loro, e io
non sono più il benvenuto. E se un autobus a due piani si schiantasse contro di noi, sarebbe unmodo sublime di morire, e se un camion ci uccidesse tutti e due morire al tuo fianco sarebbe un piacere e un onore, per me. [...]
Non che sperasse che Aidi tirasse dritto alla prossima
curva in modo da volare giù belli sparati per la scarpata, però tornava fuori un’altra volta
la magia di essere insieme, e il fascino di non capire esattamente cosa volessero uno dall’altro, perché soltanto dandosi la mano - uh - avevano già tutto. "
― Enrico Brizzi , Jack Frusciante Has Left the Band: A Love Story- with Rock 'n' Roll
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" Voi mi capite. Era come se lì, seduto contro il poggiaschiena di quella panchina, lui ci fosse già stato, come se Aidi l’avesse già conosciuta. Tra le pieghe della memoria, nelle videocassette d’archivio della scuola elementare, gli sembrava ci fosse qualcosa di lei: Villa Spada, dove andava a giocare con la divisa da lupetto; i pranzi dagli zii a Casalecchio, la domenica; la renault blu che il Cancelliere aveva comprato quando lui aveva sei anni; lo specchio del bagno, alonato di condensa, su cui il frère de lait aveva scritto col dito «W Inter»; e poi certi riff distorti di Fender Jaguar nella memoria… Ebbene, c’era qualcosa di lei, in tutto questo, e il vecchio Alex riusciva a essere più che simpatico e più che naturale, ma senza calcolo, e insomma ne era quasi sicuro, adesso: gli sembrava di conoscere Aidi da sempre, poiché quando si dice il sentimento, ragazzi. "
― Enrico Brizzi , Jack Frusciante Has Left the Band: A Love Story- with Rock 'n' Roll