5
" Scavando scavando, poi, ogni tanto si trovava della roba. C’erano degli archeologi di Roma – professoroni come il Lugli o anche Carlo Alberto Blanc – che passo passo ogni tanto seguivano lo scavo. A Torre Annibalda, dalle parti di ponte Marchi, furono trovati dei mosaici romani raffiguranti alcuni nuotatori. Smontarono e portarono via tutto, ma non si sa più in quale museo sono finiti. Dispersi. Dalle parti di Borgo Santa Maria invece – allora si chiamava Gnìf Gnàf, perché c’era un pantano in cui, camminando, le scarpe o anche i piedi scalzi facevano sempre «Gnìf-gnàf» – Blanc trovò sul fronte dello scavo, proprio poco prima che le benne del Tosi se lo portassero via, uno scheletro completo di mammut. Ma generalmente – per i muri, le tombe o i cocci di minore importanza – gli archeologi dicevano, essendo romani: «Vabbene va’, non è importante, andate pure avanti». E che bisognava fare se no? Noi dovevamo fare una bonifica, mica potevamo stare a pensare ai cocci. Se avessimo fatto anche noi come la metropolitana a Roma, «Staressimo ancora tutti sott’acqua» diceva mio zio Adelchi. "
― Antonio Pennacchi , Canale Mussolini
8
" Non avevi nessun diritto, contavi meno d'una bestia. La legge, dice lei? La politica, i diritti civili, il parlamento, lo Statuto albertino? Quella era roba per signori, solo loro votavano, tu non ne avevi diritto. Lei dice che la libertà in Italia l'avrebbe levata il fascismo? Ma in Italia non c'è mai stata la libertà, che t'ha potuto levare il fascismo? Ai signori magari gliel'avrà levata, ma i poveracci non ce l'avevano mai avuta. "
― Antonio Pennacchi , Canale Mussolini