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1 " Dopo la caduta dell'URSS l'uso della parola compagno (tovarich) è venuto meno.Dato che sarebbe maleducato dare del tu a qualcuno che non si conosce, è entrato nell'uso comune "muschina" (uomo) o "seshina" (donna). Se parli con qualcuno gli dici "donna, dove si trova quella strada?"Questa bizzarria è vissuta in modo del tutto naturale, d'altronde tutto è convenzione - Galya mi spiega che la radice della parola MUSHIA è la stessa di MUJIK, contadino, in russo antico. "
― Igort
2 " Oggi quei giorni sembrano ingenui e lontani. In metropolitana non si leggono più i manga, come una volta, i giapponesi sono assorbiti da altre letture, e smartphone e tablet hanno sostituito la carta.Eppure… eppure resterà immutata la necessità di storie, di visoni.Cosa cerchiamo in un racconto? Una coperta di Linus che ci riscaldi durante il nostro viaggio.[…]Abbiamo bisogno di storie, per affrontare la vita, il dolore. Per curarci. "
― Igort , Quaderni giapponesi. Il vagabondo del manga
3 " h. 17, si alza un venticello che fa fremere le viti. Il cielo è chiarissimo, lattiginoso.Avrei voglia di chiedere tante cose alla gente di qui, ma poi ti rendi conto che a queste coordinate la vita si attraversa senza troppe parole. Rimangono solo i silenzi, e i sorrisi, e i piatti fumanti di borsh. "
4 " Questo libro racconta l'inseguimento di un sogno, e la resa davanti all'evidenza che i sogni non li si può afferrare "
― Igort , Quaderni giapponesi. Un viaggio nell'impero dei segni