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Bernard Malamud QUOTES

70 " Benché Levin gioisse del bel tempo inatteso, il suo piacere era temperato da una punta di abituale tristezza di fronte all’implacabile ritmo della natura: mutamento decretato da una forza che produceva, lui volente o nolente, la primavera di oggi, il gelo di domani, la vecchiaia, la morte, ma che non era opera dell’uomo; mutamento che non era mutamento, in cicli eternamente uguali, una ripetizione di cui lui faceva parte, e dunque com’era possibile conquistare la libertà dentro e fuori di sé? Era per questo che la sua vita, malgrado lo sforzo risoluto di strapparsi da ciò che aveva già vissuto, restava sempre la stessa? E che, essendo lui fatto in un certo modo e vivendo le esperienze che egli stesso generava, non aveva ottenuto niente di più che brevi momenti di soddisfazione, non tanto lunghi da poter smettere di domandarsi se li aveva avuti davvero? Se solo sapessi vivere ammettendo ciò di cui sono convinto, pensava Levin. Quante volte mi sono detto che la felicità non è una cosa che si riesce a stanare con una spedizione di caccia, un graal nascosto e complicato che tocca a chi lo vede per primo, ma che invece è la grazia che va a posarsi sullo spirito, quando c’è il desiderio della vita. Siamo qui per poco, spesso nelle peggiori circostanze: è probabile che l’uomo, un giorno, venga soffiato via dalla punta delle dita di Qualcuno; una battaglia perduta prima ancora di sapere cosa stavamo facendo, eppure quanto è bello, e nobile, anche solo essere esistiti. Me lo sono ripetuto molte volte in varie circostanze, dunque perché non riesco a smettere di preoccuparmi dell’arrivo o della durata della felicità, posto che arrivi mai, o che duri? La scontentezza non porta né denaro sonante né vero amore, dunque perché non godersi questa tenera, stupenda giornata invece di salutarla con la storia di tutto ciò che non ho avuto? "

Bernard Malamud , A New Life