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" Nessuno ha idea di cosa significhino quelle parole, e se fin da quando Gioia tre mesi fa è arrivata in questa scuola è stata subito additata come Quella-non-del-tutto-a-posto o Quella-con-un-sacco-di-problemi, è anche per quelle quattro parole che si riscrive, ogni mattina, sul braccio.
«Ma che roba è? Inglese o cosa?» le aveva chiesto il terzo giorno Giulia Batta, la compagna che nella classifica delle più belle della classe figurava esattamente al primo posto.
«O cosa», aveva risposto Gioia, senza neanche guardarla. Avrebbe voluto spiegarle che era in tedesco, quella scritta, e che erano parole quasi intraducibili ma significavano più o meno: “Quando la felicità è qualcosa che cade”, e forse anche dirle perché si scriveva addosso proprio quelle parole, ogni giorno: ma il modo in cui glielo aveva chiesto, gli sguardi di tutti lì intorno, be’, insomma, alla fine tutto quello che aveva risposto era stato: «O cosa». Che per inciso, per settimane intere, erano state anche le uniche parole che aveva scambiato coi suoi nuovi compagni. Il fatto è che certe cose le puoi dire solo a chi sai che le può capire. Che è anche il motivo per cui parliamo così poco, di quello che ci importa davvero. "
― Enrico Galiano , Eppure cadiamo felici
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" Parliamoci chiaro. Sbagliare non è bello.
A volte può creare ferite, crepe e dolori che ci mettono anni a mettersi a posto. E alcuni errori, semplicemente, non si mettono a posto mai. No, sbagliare non è bello: però è necessario. Necessario se si vuole sapere davvero chi siamo, perchè errori e difetti ci parlano di noi molto più dei pregi e dei punti di forza. Necessario se si vuole vivere una vita piena, esprimere davvero tutto il nostro potenziale, far emergere il nostro talento nella grammatica dei sentimenti in cui il verbo essere e il verbo sbagliare smettono di essere distanti, ma si avvicinano fino a toccarsi. Se si vuole davvero essere, occorre qualche volta sbagliare, [...] "
― Enrico Galiano , L'arte di sbagliare alla grande
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" E, infine, non preoccupatevi se non siete perfettamente quello che vorreste essere, perchè la parola perfetto significa in realtà concluso, chiuso, finito.
Non preocupatevi, quindi, se non vi sentite perfetti: perchè se non siete perfetti significa, semplicemente, che non siete finiti.
Se non siete perfetti significa che siete ancora vivi. "
― Enrico Galiano , L'arte di sbagliare alla grande