2
" Passando fra gli insorti che si scostavano con religioso rispetto, [papà Mabeuf] continuò dritto verso Enjolras che indietreggiava impietrito, gli strappò la bandiera, e senza che nessuno osasse trattenerlo né aiutarlo, quel vecchio ottuagenario col capo vacillante, ma col piede fermo, salì lentamente la scala di pietre costruita nella barricata. Lo spettacolo era così serio che tutto all'intorno dissero: «Giù il cappello!». A ogni gradino che saliva diventava sempre più terribile: i suoi capelli canuti, il volto decrepito, l'ampia fronte calma e rugosa, gli occhi incavati, la bocca attonita e semiaperta, il vecchio braccio che sosteneva la bandiera rossa, uscivano dall'ombra e ingigantivano nel sanguinoso chiarore della torcia, e sembrava di vedere lo spettro del 1793 sorgere dalla terra inalberando la bandiera del terrore.
Quando fu all'ultimo gradino, quando quel fantasma tremante e terribile, ritto su quel mucchio di rovine dinanzi a milleduecento fucili invisibili, si drizzò in faccia alla morte come se fosse più forte di essa, tutta la barricata assunse nelle tenebre un aspetto colossale e soprannaturale. Vi fu uno di quegli istanti di silenzio che accompagnano i prodigi. In mezzo a quel silenzio il vegliardo sventolò la bandiera rossa e gridò:
«Viva la Rivoluzione! Viva la Repubblica! Fratellanza! Uguaglianza! E morte!». "
― Victor Hugo , Les Misérables
5
" She walks in beauty, like the night
Of cloudless climes and starry skies;
And all that’s best of dark and bright
Meet in her aspect and her eyes:
Thus mellow’d to that tender light
Which heaven to gaudy day denies.
One shade the more, one ray the less,
Had half impaired the nameless grace
Which waves in every raven tress,
Or softly lightens o’er her face;
Where thoughts serenely sweet express
How pure, how dear their dwelling-place.
And on that cheek, and o’er that brow,
So soft, so calm, yet eloquent,
The smiles that win, the tints that glow,
But tell of days in goodness spent,
A mind at peace with all
A heart whose love is innocent! "
― Lord Byron , Selected Poems
7
" The Dream
Lord Byron
Our life is twofold; Sleep hath its own world,
A boundary between the things misnamed
Death and existence: Sleep hath its own world,
And a wide realm of wild reality,
And dreams in their development have breath,
And tears, and tortures, and the touch of joy;
They leave a weight upon our waking thoughts,
They take a weight from off waking toils,
They do divide our being; they become
A portion of ourselves as of our time,
And look like heralds of eternity;
They pass like spirits of the past -they speak
Like sibyls of the future; they have power -
The tyranny of pleasure and of pain;
They make us what we were not -what they will,
And shake us with the vision that's gone by,
The dread of vanished shadows -Are they so?
Is not the past all shadow? -What are they?
Creations of the mind? -The mind can make
Substances, and people planets of its own
With beings brighter than have been, and give
A breath to forms which can outlive all flesh.
I would recall a vision which I dreamed
Perchance in sleep -for in itself a thought,
A slumbering thought, is capable of years,
And curdles a long life into one hour.
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Il sogno
Lord Byron
Duplice è la nostra vita: il Sonno ha il suo proprio mondo,
un confine tra le cose chiamate impropriamente
morte e esistenza: il Sonno ha il proprio mondo,
e un vasto reame di sfrenata realtà;
e nel loro svolgersi i sogni hanno respiro,
e lacrime e tormenti e sfiorano la gioia;
lasciano un peso sui nostri pensieri da svegli,
tolgono un peso dalle nostre fatiche da svegli,
dividono il nostro essere; diventano
parte di noi stessi e del nostro tempo,
e sembrano gli araldi dell'eternità;
passano come fantasmi del passato, parlano
come Sibille dell'avvenire; hanno potere -
la tirannia del piacere e del dolore;
ci rendono ciò che non fummo, secondo il loro volere,
e ci scuotono con dissolte visioni,
col terrore di svanite ombre. Ma sono veramente così?
Non è forse tutto un'ombra il passato? Cosa sono?
Creazioni della mente? La mente sa creare
sostanza, e popolare pianeti, di sua fattura,
di esseri più splendenti di quelli mai esistiti, e dare
respiro e forma che sopravvivono alla carne.
Vorrei richiamare una visione che ho sognato
forse nel sonno, poiché in sé un pensiero,
un pensiero assopito, racchiude anni,
e in un'ora condensa una lunga vita. "
― Lord Byron