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" Le parole sono una forma elementare di mnemonica: una sequenza di suoni (l’alfabeto) usati per ricordare qualsiasi cosa, dalla più piccola alla più grande. Il linguaggio è, in sostanza, il ricorso a queste particolari mnemotecniche – le parole – per creare significato. E il parlare altro non è che un sistema ... mnemonico: un sistema che ha permesso all’Homo sapiens di assumere il controllo dell’intero mondo. È il linguaggio, e il linguaggio soltanto, con la sua mnemonica, che crea la memoria nel momento in cui l’Homo sapiens ne fa esperienza. Persino le scimmie più intelligenti non hanno pensieri, al massimo reazioni condizionate a certe pressioni primordiali, primi fra tutti il bisogno di cibo e il timore di fronte a minacce fisiche. Si badi bene, però, che la mnemonica non è semplicemente al servizio del linguaggio: la mnemonica è il linguaggio. Per tutta la storia del parlare umano – ed è irrilevante azzardare le solite congetture paleontologiche riguardo la sua datazione – l’uomo ha convertito oggetti, azioni, pensieri, concetti ed emozioni in codici chiamati convenzionalmente parole. Oggi nessuno sa – e non c’è ragione di ritenere che qualcuno avrà mai buone probabilità di saperlo – quando sia accaduto all’Homo sapiens di usare le parole come mnemonica, ma attualmente vi sono in tutto il mondo sei-settemila sistemi mnemonici diversi, meglio noti come lingue. Questi, e questi soli, sono il linguaggio. Semplici e chiari. Potrà anche essere divertente starsene a guardare individui, peraltro di comprovata intelligenza, spaccarsi il cranio contro lo stesso firewall: intere mandrie, intere generazioni, ere, età, un intero, luminoso firmamento di individui... Ma fino a quando? "

Tom Wolfe , The Kingdom of Speech


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Tom Wolfe quote : Le parole sono una forma elementare di mnemonica: una sequenza di suoni (l’alfabeto) usati per ricordare qualsiasi cosa, dalla più piccola alla più grande. Il linguaggio è, in sostanza, il ricorso a queste particolari mnemotecniche – le parole – per creare significato. E il parlare altro non è che un sistema ... mnemonico: un sistema che ha permesso all’Homo sapiens di assumere il controllo dell’intero mondo. È il linguaggio, e il linguaggio soltanto, con la sua mnemonica, che crea la memoria nel momento in cui l’Homo sapiens ne fa esperienza. Persino le scimmie più intelligenti non hanno pensieri, al massimo reazioni condizionate a certe pressioni primordiali, primi fra tutti il bisogno di cibo e il timore di fronte a minacce fisiche. Si badi bene, però, che la mnemonica non è semplicemente al servizio del linguaggio: la mnemonica è il linguaggio. Per tutta la storia del parlare umano – ed è irrilevante azzardare le solite congetture paleontologiche riguardo la sua datazione – l’uomo ha convertito oggetti, azioni, pensieri, concetti ed emozioni in codici chiamati convenzionalmente parole. Oggi nessuno sa – e non c’è ragione di ritenere che qualcuno avrà mai buone probabilità di saperlo – quando sia accaduto all’Homo sapiens di usare le parole come mnemonica, ma attualmente vi sono in tutto il mondo sei-settemila sistemi mnemonici diversi, meglio noti come lingue. Questi, e questi soli, sono il linguaggio. Semplici e chiari. Potrà anche essere divertente starsene a guardare individui, peraltro di comprovata intelligenza, spaccarsi il cranio contro lo stesso firewall: intere mandrie, intere generazioni, ere, età, un intero, luminoso firmamento di individui... Ma fino a quando?