Home > Author > Valentina D'Urbano >

" Non ci separavamo mai, non passava giorno senza che ci vedessimo. Ero convinta di amarla più di chiunque altro, e soprattutto sapevo di essere ricambiata.
A volte pensavo che quello che c'era tra di noi fosse normale, eppure c'era qualcosa, qualcosa che non riuscivo a identificare. Forse erano i suoi occhi neri che mi fissavano ogni momento. Li sentivo bucarmi dentro. Mi passavano attraverso e non mi piaceva affatto. Forse era il modo in cui cercava sempre il contatto fisico. Gli abbracci di Luce, le sue carezze e anche i suoi baci avevano qualcosa di morboso, dispotico e prepotente, mi facevano sentire sballottata e priva di qualsiasi potere, e cercavo spesso di sottrarmi. O forse quel qualcosa che si inceppava, la disfunzione nel nostro rapporto, era la crepa stessa. Quella spaccatura tra di noi che mi allontanava e allo stesso tempo riusciva ad attirarmi come fa il magnete col ferro. Volevo vedere cosa c'era dentro, scoprire cosa mi aveva portato ad avvicinarmi un passo alla volta per tutti quegli anni e, giunta sull'orlo, chinarmi per guardare nell'abisso. "

Valentina D'Urbano , Acquanera


Image for Quotes

Valentina D'Urbano quote : Non ci separavamo mai, non passava giorno senza che ci vedessimo. Ero convinta di amarla più di chiunque altro, e soprattutto sapevo di essere ricambiata.<br />A volte pensavo che quello che c'era tra di noi fosse normale, eppure c'era qualcosa, qualcosa che non riuscivo a identificare. Forse erano i suoi occhi neri che mi fissavano ogni momento. Li sentivo bucarmi dentro. Mi passavano attraverso e non mi piaceva affatto. Forse era il modo in cui cercava sempre il contatto fisico. Gli abbracci di Luce, le sue carezze e anche i suoi baci avevano qualcosa di morboso, dispotico e prepotente, mi facevano sentire sballottata e priva di qualsiasi potere, e cercavo spesso di sottrarmi. O forse quel qualcosa che si inceppava, la disfunzione nel nostro rapporto, era la crepa stessa. Quella spaccatura tra di noi che mi allontanava e allo stesso tempo riusciva ad attirarmi come fa il magnete col ferro. Volevo vedere cosa c'era dentro, scoprire cosa mi aveva portato ad avvicinarmi un passo alla volta per tutti quegli anni e, giunta sull'orlo, chinarmi per guardare nell'abisso.