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" … traversammo Roma. Mi faceva un effetto curioso vedere le strade. Tra la prigione e che partivo quella sera, mi sembrava una nuova città, la più bella del mondo, dove la gente non capisce che è contenta. Come quando uno pensa che è stato bambino e dice: “L’avessi saputo. Potevo giocare”. Ma se qualcuno ti dicesse: “Puoi giocare”, non sapresti nemmeno com’è che si comincia. Ero già un altro, staccato e contento. Guardavo le bettole, le piante nere, i palazzi, le pietre vecchie e quelle nuove – e capivo che un sole così non si vede due volte. "

Cesare Pavese , Il compagno


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Cesare Pavese quote : … traversammo Roma. Mi faceva un effetto curioso vedere le strade. Tra la prigione e che partivo quella sera, mi sembrava una nuova città, la più bella del mondo, dove la gente non capisce che è contenta. Come quando uno pensa che è stato bambino e dice: “L’avessi saputo. Potevo giocare”. Ma se qualcuno ti dicesse: “Puoi giocare”, non sapresti nemmeno com’è che si comincia. Ero già un altro, staccato e contento. Guardavo le bettole, le piante nere, i palazzi, le pietre vecchie e quelle nuove – e capivo che un sole così non si vede due volte.