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" Alzò una mano e l’accostò al suo viso, chiedendogli tacitamente il permesso. Lui irrigidì le spalle e rimase immobile, nello sguardo aveva la stessa sfida e la stessa supplica.
Gli toccò il livido a lato dello zigomo, piano, con la punta di un dito e lui serrò le palpebre cosicché temette di avergli fatto male ed esitò a un soffio dalla sua pelle.
Gabriel aprì gli occhi incontrando i suoi e allora lei sentì la mano muoversi per volontà propria, posarsi con delicatezza sulla sua guancia, le dita sfiorargli i capelli morbidi dietro l’orecchio.
Aveva l’altra mano stretta a pugno talmente forte che le giunture le dolevano, il cuore sembrava sul punto di schiantarsi da un momento all'altro.
Gabriel con un sospirò distolse il capo, gli occhi di nuovo chiusi, un’esitazione nella piega delle labbra che lo rese, per un momento, molto vulnerabile.
«Per favore», le disse, turbato. «Allontanati».
Sophia si posò una mano sulla bocca per reprimere una parola disperata e si ritrasse.
«Perdonami, non sarei dovuta venire».
Lui si alzò. «Perché sei qui? Se non è per compiacerti del tuo potere o per goderti le percosse dei tuoi amici, perché sei venuta?»
Sophia scosse il capo. «Ho detto che mi dispiace».
Chinò il capo, ma lui le posò sue dita sotto il mento e la indusse a guardarlo di nuovo.
«È così, Sophia?», sussurrò. «Sei rimasta impigliata nella tua stessa rete?» "

Virginia De Winter , L'Ordine della penna (Black Friars, #2)


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Virginia De Winter quote : Alzò una mano e l’accostò al suo viso, chiedendogli tacitamente il permesso. Lui irrigidì le spalle e rimase immobile, nello sguardo aveva la stessa sfida e la stessa supplica.<br />Gli toccò il livido a lato dello zigomo, piano, con la punta di un dito e lui serrò le palpebre cosicché temette di avergli fatto male ed esitò a un soffio dalla sua pelle.<br />Gabriel aprì gli occhi incontrando i suoi e allora lei sentì la mano muoversi per volontà propria, posarsi con delicatezza sulla sua guancia, le dita sfiorargli i capelli morbidi dietro l’orecchio.<br />Aveva l’altra mano stretta a pugno talmente forte che le giunture le dolevano, il cuore sembrava sul punto di schiantarsi da un momento all'altro.<br />Gabriel con un sospirò distolse il capo, gli occhi di nuovo chiusi, un’esitazione nella piega delle labbra che lo rese, per un momento, molto vulnerabile.<br />«Per favore», le disse, turbato. «Allontanati».<br />Sophia si posò una mano sulla bocca per reprimere una parola disperata e si ritrasse.<br />«Perdonami, non sarei dovuta venire».<br />Lui si alzò. «Perché sei qui? Se non è per compiacerti del tuo potere o per goderti le percosse dei tuoi amici, perché sei venuta?»<br />Sophia scosse il capo. «Ho detto che mi dispiace».<br />Chinò il capo, ma lui le posò sue dita sotto il mento e la indusse a guardarlo di nuovo.<br />«È così, Sophia?», sussurrò. «Sei rimasta impigliata nella tua stessa rete?»