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" Quando ad andarsene erano i sessantenni, accorrevano i colleghi di lavoro. I novantenni erano specializzati nel trascinarsi dietro interi paesi. Ma erano i trentenni la tragedia. I trentacinquenni, non di rado i quarantenni. Non c’erano colleghi di lavoro perché spesso non c’era un lavoro. E quando il lavoro c’era, i colleghi erano troppo impegnati nella lotta per la sopravvivenza. Gli amici – quelli veri, quelli che un tempo lo erano stati – erano lontani, persi nelle città del Nord, dentro i pantani delle loro vite. Forse la notizia era arrivata anche a loro, e il cordoglio (da centinaia, forse migliaia di chilometri) provocava minuscole torsioni nelle fiamme delle candele elettriche. Così in quei casi il corpo restava alla mercé della famiglia. Col risultato (la beffa, pensò il sacerdote preparandosi alla comunione) che a gestirlo erano coloro contro cui il morto doveva aver lottato per emanciparsi quando era in vita – madri e padri e nonni e zie dei quali non sopportava neanche più la dentatura deformata attraverso il vetro del bicchiere da cui bevevano. "

Nicola Lagioia , La ferocia


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Nicola Lagioia quote : Quando ad andarsene erano i sessantenni, accorrevano i colleghi di lavoro. I novantenni erano specializzati nel trascinarsi dietro interi paesi. Ma erano i trentenni la tragedia. I trentacinquenni, non di rado i quarantenni. Non c’erano colleghi di lavoro perché spesso non c’era un lavoro. E quando il lavoro c’era, i colleghi erano troppo impegnati nella lotta per la sopravvivenza. Gli amici – quelli veri, quelli che un tempo lo erano stati – erano lontani, persi nelle città del Nord, dentro i pantani delle loro vite. Forse la notizia era arrivata anche a loro, e il cordoglio (da centinaia, forse migliaia di chilometri) provocava minuscole torsioni nelle fiamme delle candele elettriche. Così in quei casi il corpo restava alla mercé della famiglia. Col risultato (la beffa, pensò il sacerdote preparandosi alla comunione) che a gestirlo erano coloro contro cui il morto doveva aver lottato per emanciparsi quando era in vita – madri e padri e nonni e zie dei quali non sopportava neanche più la dentatura deformata attraverso il vetro del bicchiere da cui bevevano.