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" Il grosso della schiera turca invece cercò di sfuggire per la via più breve al mortale groviglio delle rupi e si lanciò inciampando e cadendo verso la sella, inseguito dai guerrieri della montagna. Questi erano fuori di sé. Folli suoni gutturali ed urlanti uscivano dalla loro bocca, mentre davano la caccia ai Turchi. Anche Gabriele Bagradiàn aveva perduto da un pezzo la chiarezza del condottiero, scosso da una ebbrezza sconosciuta, da una delirante musica primordiale, che si era destata dal sonno millenario del suo sangue. Anche dal suo petto erompevano i suoni brevi, gutturali di un idioma selvaggio, che, sveglio, lo avrebbe riempito d'orrore. Il mondo diventava ancora cento volte più leggero di prima. Era un nulla, più inconsistente del tremito sottile di una libellula. Era una danza saltellante e rossastra e non faceva male al danzatore. "

Franz Werfel , The Forty Days of Musa Dagh


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Franz Werfel quote : Il grosso della schiera turca invece cercò di sfuggire per la via più breve al mortale groviglio delle rupi e si lanciò inciampando e cadendo verso la sella, inseguito dai guerrieri della montagna. Questi erano fuori di sé. Folli suoni gutturali ed urlanti uscivano dalla loro bocca, mentre davano la caccia ai Turchi. Anche Gabriele Bagradiàn aveva perduto da un pezzo la chiarezza del condottiero, scosso da una ebbrezza sconosciuta, da una delirante musica primordiale, che si era destata dal sonno millenario del suo sangue. Anche dal suo petto erompevano i suoni brevi, gutturali di un idioma selvaggio, che, sveglio, lo avrebbe riempito d'orrore. Il mondo diventava ancora cento volte più leggero di prima. Era un nulla, più inconsistente del tremito sottile di una libellula. Era una danza saltellante e rossastra e non faceva male al danzatore.