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" – Mi sento fiacca, – si giustificava e quelle parlavano da sole, si mangiavano ciò che avevano portato le altre.
Ha rifiutato di tornare in ospedale per la visita di controllo e non potevo neanche nominare le terapie prescritte.
– Se è arrivata l’ora trista mi deve ammazza’ la malattia, no i dottori, – ha detto al medico di famiglia che provava a convincerla.
Si è ritirata piano piano nell’indifferenza terminale. Di cosa sia morta mia madre io non so ancora di preciso. Di cancro, ma di molto altro. Una somma di zeri. Zero il valore che dava al restare viva, zero la sua utilità. I figli erano – eravamo – distanti, in caso di necessità non le chiedevamo mai aiuto, un consiglio, uno sguardo. La sua avarizia ci era nota da sempre. Mia madre si è dedicata tutta a Vincenzo, giú al camposanto. Una specie di anestesia l’ha protetta da noi, i sopravvissuti. Si è lasciata sfuggire Adriana cosí, come si può perdere una moneta o le chiavi di casa. Come aveva perso me a sei mesi. Ha riservato le sue cure all’unico che non ne aveva piú bisogno. Quante volte sono stata gelosa di un morto. Il ricordo è una forma di recriminazione. È il perdono che non trovo. "

Donatella Di Pietrantonio , Borgo Sud


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Donatella Di Pietrantonio quote : – Mi sento fiacca, – si giustificava e quelle parlavano da sole, si mangiavano ciò che avevano portato le altre.<br />Ha rifiutato di tornare in ospedale per la visita di controllo e non potevo neanche nominare le terapie prescritte.<br />– Se è arrivata l’ora trista mi deve ammazza’ la malattia, no i dottori, – ha detto al medico di famiglia che provava a convincerla. <br />Si è ritirata piano piano nell’indifferenza terminale. Di cosa sia morta mia madre io non so ancora di preciso. Di cancro, ma di molto altro. Una somma di zeri. Zero il valore che dava al restare viva, zero la sua utilità. I figli erano – eravamo – distanti, in caso di necessità non le chiedevamo mai aiuto, un consiglio, uno sguardo. La sua avarizia ci era nota da sempre. Mia madre si è dedicata tutta a Vincenzo, giú al camposanto. Una specie di anestesia l’ha protetta da noi, i sopravvissuti. Si è lasciata sfuggire Adriana cosí, come si può perdere una moneta o le chiavi di casa. Come aveva perso me a sei mesi. Ha riservato le sue cure all’unico che non ne aveva piú bisogno. Quante volte sono stata gelosa di un morto. Il ricordo è una forma di recriminazione. È il perdono che non trovo.