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" Molti vanno in trip con la psicanalisi, finiscono per pensare di essere i messaggi che hanno ricevuto, il contesto che li ha formati, l'educazione familiare, le caratteristiche ereditarie...Tutto questo è profondissima ideologia e inganno del sistema con cui bisogna rompere d'entrata: nessuno di noi ha il diritto di spiegare le proprie scelte o le proprie non scelte, i propri destini in base ai contesti. I contesti possono essere cambiati sempre, socialmente e individualmente, e se noi in primo luogo non affermiamo questo e non lo affermiamo positivamente, costruttivamente, come possiamo anche solo lontanamente pretendere che lo facciano gli altri? Poi possiamo e dobbiamo analizzare opposizioni, contrarietà, contraddizioni, contrapposizioni, e anche conflitti - perché ovviamente i conflitti esistono - , ma a partire da questo, cioè ribaltando la formula di pensiero tradizionale e cercando di ricondurci, di ripartire da questo. Questo approccio non è solo molto più utile e valido, è molto più materialistico e molto più autentico. Per dare un esempio, un'immagine che non è solo metaforica: è difficile negare i vagiti di una bimba o di un bimbo appena nati, i tentativi di chiamare la mamma, di sorridere; è difficile dire che un individuo della specie cominci con una negazione: gli individui della specie cominciano affermandosi, lottando per la vita, cercando la vita. Le spiegazioni biologiche e della scienza medica sono vere, ma non è questo l'aspetto principale. Se si comincia così si finisce per credere che la vita è qualcosa che si consuma, non la realizzazione della nostra esistenza, delle nostre idee; la nostra ragione finisce per essere puramente negativa, come una nobilissima scuola, come quella di Francoforte, ha messo alla base di tutta la sua ricerca. La vita è una cosa che si realizza, non una cosa che si consuma. "

, Per una logica affermativa della specie. Corso introduttivo alla logica


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 quote : Molti vanno in trip con la psicanalisi, finiscono per pensare di essere i messaggi che hanno ricevuto, il contesto che li ha formati, l'educazione familiare, le caratteristiche ereditarie...Tutto questo è profondissima ideologia e inganno del sistema con cui bisogna rompere d'entrata: nessuno di noi ha il diritto di spiegare le proprie scelte o le proprie non scelte, i propri destini in base ai contesti. I contesti possono essere cambiati sempre, socialmente e individualmente, e se noi in primo luogo non affermiamo questo e non lo affermiamo positivamente, costruttivamente, come possiamo anche solo lontanamente pretendere che lo facciano gli altri? Poi possiamo e dobbiamo analizzare opposizioni, contrarietà, contraddizioni, contrapposizioni, e anche conflitti - perché ovviamente i conflitti esistono - , ma a partire da questo, cioè ribaltando la formula di pensiero tradizionale e cercando di ricondurci, di ripartire da questo. Questo approccio non è solo molto più utile e valido, è molto più materialistico e molto più autentico. Per dare un esempio, un'immagine che non è solo metaforica: è difficile negare i vagiti di una bimba o di un bimbo appena nati, i tentativi di chiamare la mamma, di sorridere; è difficile dire che un individuo della specie cominci con una negazione: gli individui della specie cominciano affermandosi, lottando per la vita, cercando la vita. Le spiegazioni biologiche e della scienza medica sono vere, ma non è questo l'aspetto principale. Se si comincia così si finisce per credere che la vita è qualcosa che si consuma, non la realizzazione della nostra esistenza, delle nostre idee; la nostra ragione finisce per essere puramente negativa, come una nobilissima scuola, come quella di Francoforte, ha messo alla base di tutta la sua ricerca. La vita è una cosa che si realizza, non una cosa che si consuma.